Acidificazione degli oceani

Lo sappiamo bene tutti, la continua emissione di gas serra in atmosfera sta cambiando ed ha modificato il nostro pianeta.
Gli effetti sono certe volte visibili: cambiamenti climatici, riscaldamento globale, riduzione di ghiacci artici… mentre in altri casi non lo sono. 

I gas serra e l’impatto sull’oceano

Per decenni l’effetto dei gas serra, soprattutto dell’anidride carbonica, è stato mitigato naturalmente dalle acque oceaniche.
In mare, infatti, è presente quello che viene chiamato sistema tampone, per cui la CO2 atmosferica viene sequestrata e trattenuta in acqua, dove si hanno una serie di trasformazioni chimiche che portano alla formazione di acido carbonico (H2CO3).
In seguito si ottiene bicarbonato ed infine carbonato, il tutto accompagnato dalla liberazione di ioni di idrogeno (cioè un atomo dotato di carica elettrica e che non presenta elettroni).
L’acido carbonico, che viene liberato, può però reagire con il carbonato di calcio già presente nell’acqua dando così origine al bicarbonato di calcio.
Così facendo l’acido carbonico è reso innocuo e il biossido di carbonio è eliminato dall’atmosfera. 
Tuttavia, con l’aumento dell’anidride carbonica rilasciata dalle attività umane si è creato uno sbilanciamento di questo meccanismo. 

Concentrazione di CO2 dal 1099 ad oggi
Concentrazione di CO2 atmosferica a partire dal 1099 fino ad oggi

Infatti, è stato osservato che con l’aumento del gas serra in aria, questo è aumentato anche in acqua; il che impedisce il corretto funzionamento del sistema tampone, si viene quindi a creare un eccesso di acido carbonico che reagisce maggiormente con il carbonato di calcio, riducendo di conseguenza quello disponibile agli animali per costruire i loro gusci o esoscheletri.
Come ulteriore conseguenza si ha un cambiamento nell’acidità dell’acqua; infatti questa, per secoli, è rimasta stabile intorno a un valore di pH (la grandezza fisica dell’acidità) di circa 8.25 ma con l’aumentare dell’anidride carbonica il pH è sceso ad un valore di 8.14. 

Chi risente di più dell’acidificazione degli oceani?

Il cambiamento può sembrare irrisorio ma così non è per moltissimi organismi che vivono negli oceani.
Tra i più a rischio abbiamo animali come i coralli, molti molluschi che presentano conchiglie, spugne, zooplankton e fitoplankton.
Tutti questi organismi presentano gusci di calcare che risentono molto del cambiamento del pH marino.
Un’acqua più acida infatti tende a ridurre l’efficienza con cui questi organismi possono costruire il loro scheletro.
Di conseguenza avremo organismi più fragili e con una crescita molto più lenta.
In alcuni casi addirittura potremmo avere lo scioglimento della struttura di calcare di certi animali con la conseguente perdita di tutto l’organismo. 

Tra lo zooplankton, quindi tra tutti quegli organismi animali planktonici, le specie che più ne risentono sono gli pteropodi, piccoli molluschi con un guscio calcareo chiamati anche farfalle di mare.
Si è visto che in poco più di un mese il guscio di questi animali tende a dissolversi, portando alla morte dell’animale. Oltre a perdere organismi dalla straordinaria bellezza, cambiamenti di questo tipo modificano un equilibrio durato milioni di anni che non sappiamo quali effetti potrebbe avere sulla salute dei nostri mari ma anche su di noi. 

Le conseguenze dell'acidificazione degli oceani sulla Limacina inflata
La Limacina inflata è uno degli organismi del plankton che più risente del cambiamento di pH delle acque marine, il suo guscio diventa più sottile e fragile e può addirittura dissolversi.

La riduzione del pH influenza particolarmente le barriere coralline e i reef, rendendoli più fragili e sensibili ad altri cambiamenti climatici o a stress che fino a poco fa potevano sopportare, come una grossa mareggiata.
In alcuni recenti studi sembra anche che l’acidificazione degli oceani influenzi il tasso di fertilizzazione delle uova dei coralli, riducendo la sopravvivenza delle uova ed il loro numero.
Le barriere coralline sono poi hotspot di biodiversità: la riduzione di questi habitat mette a repentaglio la sopravvivenza di molte altre specie a rischio

L’acidificazione degli oceani per gli umani

Ma naturalmente anche le attività umane ne possono risentire.
L’allevamento di molluschi è una delle più a rischio, infatti mitili, ostriche, vongole… sono solo alcune delle specie commerciali che vengono danneggiate da questo mutamento.
L’incapacità di biocostruire gusci resistenti fa sì che gli animali siano più sensibili agli attacchi di predatori e parassiti e quindi gli allevamenti risultano meno produttivi. 

Per invertire questo processo è fondamentale ridurre il livello di CO2 presente nell’atmosfera.
In questo modo il meccanismo del sistema tampone potrebbe ritrovare l’equilibro, dandoci modo di preservare organismi, habitat e anche importantissime risorse economiche.

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Yoga è stata pescata accidentalmente da un peschereccio a strascico davanti alla costa di Cesenatico. Attualmente sta svolgendo il processo di riabilitazione in vasca presso le strutture di Cestha e nei prossimi giorni svolgerà gli accertamenti veterinari. Ancora non ha iniziato ad alimentarsi, si deve ancora abituare alla sua vasca.

The Black Bag ha deciso di battezzarla con il nome Yoga - dopo averla adottata - per ringraziare David e Gruppo Yoga Solidale Genova per aver contribuito, con una donazione, alla sua adozione.

Bellolampo viveva insieme al suo branco di cani liberi nella discarica di Palermo situata in Via stradale Bellolampo, dalla quale prende il nome.

Non sappiamo esattamente perché, ma il branco è stato catturato e portato nel canile municipale di Palermo, un luogo assolutamente inospitale, inadeguato e spaventoso per tutti i cani, ma soprattutto per i cani nati liberi che non hanno praticamente mai avuto contatti con l’uomo.

La data di nascita viene indicativamente riportata come l’1/12/2015 e l’ingresso nel canile di Palermo è avvenuto il 9/4/2016.
Bellolampo aveva solo 4 mesi quando è stato tolto dal suo territorio nativo e separato dai suoi fratelli per essere chiuso in un box sovraffollato.

Una volontaria del canile di Palermo segnalò a Buoncanile l’urgenza di trovare una sistemazione migliore per lui così riuscirono a farlo arrivare a Genova nell’ ottobre 2016 insieme ad un'altra cagnolina, Papillon.

Furono i primi cani del #buoncanileprogettopalermo.

Bellolampo ha subito manifestato una forte paura nei confronti delle persone e dell’ambiente, arrivando anche a mordere, mentre si è dimostrato da subito capace e desideroso di instaurare forti legami con gli altri cani.

Nel tempo ha imparato a fidarsi dei gestori del canile e piano piano ad aprirsi anche a pochi volontari selezionati.

Essendo un cane molto carino e anche di piccola taglia negli anni ha ricevuto diverse richieste di adozione, ma tutte incompatibili con il suo carattere diffidente e spaventato.

Una curiosità? Bellolampo ama gli equilibrismi! Gli piace saltare sui tavoli, le panche, le sedie, i muretti e proprio non resiste al fascino della carriola!!

Mix pittina dagli occhi magnetici... salvata da pesante maltrattamento. Viveva a Napoli legata alla ringhiera delle scale condominiali ad una corda cortissima.

Lei è un cane eccezionale, nata nel 2013. Entrata in canile nel 2014 si è subito distinta per le sue naturali doti olfattive: con lei abbiamo lavorato tantissimo sulla discriminazione olfattiva, fino a farle seguire delle vere e proprie piste di sangue finalizzate al ritrovamento di persone scomparse (attività fatte solo ai fini ludici).

Non va d’accordo con i suoi simili, per cui cerca una famiglia senza altri animali in casa, una famiglia dinamica , esperta e disposta ad un percorso conoscitivo.

Paco cerca casa! Si trova a Genova!

Paco è stato adottato da cucciolo con la superficialità di chi crede che un cucciolo sia un foglio bianco sul quale scrivere ciò che si vuole, e con la stessa superficialità è stato portato in canile perché dopo due anni era cresciuto con caratteristiche diverse da quelle di un peluche.

Paco è un cane affettuosissimo, curioso e dinamico, viene presentato a tutti i nuovi volontari del canile come uno tra i cani più equilibrati e gestibili anche per chi è alla prima esperienza.

Ama passeggiare a lungo, è già abituato a vivere in casa, viaggia volentieri in auto, è sempre alla ricerca di nuove avventure da fare in compagnia dei suoi amici, è molto bravo in città, non ha paura delle persone, né dei cani. Non ama i cani maschi, è invece molto bravo con le femmine. Non è compatibile con i gatti.

E’ un cane adulto oramai, è nato nel 2014, una taglia media (circa 20 kg), è un cane che sa gestire bene le emozioni, i suoi bisogni e i suoi spazi.

Paco ha bisogno di un'adozione responsabile, che non sottovaluti i segnali di stress che sa comunicare, soprattutto quando vuole riposare in cuccia senza essere disturbato.