Airlite: murales in eco-vernice

Ormai il movimento ambientalista si può ammirare in ogni tipo di arte. In questa rubrica ci concentriamo sulla letteratura e sul cinema, ma ogni tanto mi piace esplorare il mondo artistico in ogni suo aspetto, come ho già fatto nell’articolo su Plastic Beach dei Gorillaz.

Oggi quindi parliamo di murales. Nello specifico questa non è un arte che si limita a raccontare o denunciare la crisi climatica, ma la combatte attivamente. Infatti per questo tipo di murales viene usata l’eco-vernice Airlite che cattura CO2 e purifica l’aria, come farebbe un albero diciamo.

Airlite è un’azienda italiana, fondata da Antonio Cianci e Massimo Bernardoni. Oggi vedremo alcune delle opere create con questa tecnica e soprattutto capiremo come funziona esattamente l’eco-vernice e anche qual è il suo prezzo.

I murales in giro per il mondo

In verità, la prima applicazione della pittura Airlite non fu artistica. Quando nel 2007 Massimo Bernardoni creò il primo prototipo dell’eco-vernice, venne utilizzata per abbassare l’inquinamento nel tunnel romano Umberto I, il famoso traforo che collega via Nazionale a via del Tritone. Al tempo infatti era tra più inquinati della capitale e attraversarlo a piedi risultava davvero faticoso. Grazie alla tecnologia a base minerale di Airlite, dopo tanti anni il traforo è ancora bianco, non è stata necessaria alcuna manutenzione e l’inquinamento è stato ridotto del 51% secondo dei test condotti dall’Università La Sapienza.

ROMA

Dopo lo straordinario successo del Tunnel Umberto I, l’eco-vernice viene ancora usata per progetti artistici e ambientalisti. Quello dell’associazione no profit Yourban 2030 è un esempio perfetto. Il suo obiettivo è proprio informare l’opinione pubblica sui temi ambientali tramite l’arte. In particolare oggi analizziamo la street art.

A questa associazione si deve la realizzazione del murales ecologico più grande d’Europa. Se vivete a Roma, l’avrete visto sicuramente. Si tratta del gigantesco Hunting pollution a Ostiense, in Via del Porto Fluviale. L’artista italiano Iena Cruz ha dipinto 1000 metri quadri di parete che assorbe CO2 in uno dei punti più trafficati della zona.

Alla stessa associazione si devono anche Outside In a San Paolo, il primo murales ecologico dedicato al movimento LGBTQ+, e Amoretcura a Garbatella, sulla prevenzione e sulla lotta ai tumori del seno.

MILANO

Anche Milano vanta diversi progetti simili. La nostra amata onlus Worldrise infatti ha lanciato il progetto No Plastic More fun. I Worldrise Walls sono ormai numerosi, tutti realizzati con Airlite. ha lo scopo di riconnettere persone e natura soprattutto nel contesto urbano. Un esempio spettacolare è AnthropOceano sempre dell’artista Iena Cruz.

AnthropOceano di Iena Cruz, realizzata con Airlite.
AnthropOceano di Iena Cruz.

Inoltre, per la Milano Green Week Napapijri ha lanciato il progetto Futurewear Walls. Utilizzando Airlite si sono espressi gli artisti Moneyless in Corso di Porta Romana, Camilla Falsini in Corso Garibaldi e Giorgio Bartocci in via Padova.

ITALIA

A livello nazionale, il progetto più grande è stato quello di IKEA loves Earth pensato da IKEA Italia Retail. Undici artisti hanno dipinto i muri di altrettante città italiane con l’eco-vernice di Airlite. Alcuni esempi sono SeaCreative a Parma, l’opera di Tellas a Brescia e CuciMilano di Zed1 a Milano.

MESSICO

È straordinario pensare che questo tipo di murales siano arrivati anche in Messico! Airlite è stata addirittura riconosciuta dall’ONU come una delle soluzioni migliori per la purificazione dell’aria e per l’architettura sostenibile in generale.

A Città del Messico, grazie al progetto di Pernod Ricard Absolut Street Trees, sono stati realizzati numerosi murales in grado di neutralizzare l’inquinamento provocato da circa 60.000 veicoli all’anno.

Come si attiva Airlite?

Dopo aver visto le meravigliose applicazioni di questa tecnologia ecologica, cerchiamo di capire come funziona scientificamente. 

La vernice, in presenza di luce, attiva un processo di fotocatalisi, creando una concentrazione di elettroni. Questi vanno a formare con l’acqua e l’ossigeno presenti nell’aria degli ioni negativi che attraggono e si combinano con le sostanze inquinanti. Dopodiché si trasformano in molecole di vari tipi di sali innocui che si fissano sulle pareti dove è applicata Airlite. 

Questo è lo stesso meccanismo che avviene in natura, spiegano sul loro sito. Infatti dopo un temporale è l’elettricità naturale a generare ioni negativi in grado di pulire l’aria.

Le proprietà di Airlite

Ora andiamo a capire quali sono davvero le proprietà dell’eco-vernice.

I test di laboratorio hanno dimostrato che la pittura di Airlite elimina fino al 99,9% di muffe e batteri e tutti i cattivi odori presenti nell’ambiente in cui è inserita. Inoltre riduce gli agenti inquinanti presenti nell’aria (sia negli interni che negli esterni) fino all’88% ed elimina completamente i composti organici volatili nocivi alla nostra salute. Per questo loro stessi la definiscono al pari di un bosco di alberi. Naturalmente non vuol dire che questa pittura li debba sostituire, ma può essere applicata sulle superfici verticali e in ambienti completamente urbanizzati.

Tutte queste proprietà sono dimostrate da numerose certificazioni globali. Tra queste c’è la French VOC Regulation, che prende in esame proprio i composti organici volatili totali e ha classificato Airlite come 500 volte migliore dei prodotti in classe A+. Per approfondire le classi energetiche, potete leggere l’articolo di Andrea Canepa.

Inoltre Airlite ha un contenuto VOC inferiore a 0,1 gr/lt, che va ben sotto ai limiti imposti dal Parlamento Europeo ed è il numero più basso in assoluto tra tutte le pitture da esterni.

Impatto ambientale 

Parliamo anche della sua composizione e produzione, due processi che spesso alzano l’impatto ambientale delle aziende, per quanto green sia il loro prodotto. Non è il caso di Airlite.

Innanzitutto ha una garanzia di almeno 10 anni, che è sempre positivo quando si parla di sostenibilità. Poi è una pittura al 100% minerale, quindi depura l’aria in modo naturale. Questo vuol dire che non usa prodotti derivanti dal petrolio, infatti è anti-infiammabile. Inoltre significa che, non usando colle, solventi o altri prodotti chimici, è inodore.

Per quanto riguarda la produzione, Airlite utilizza il 40% di materie prime riciclate e il 100% di energia rinnovabile, perché evita i processi termici ad alta intensità energetica.
Per finire, il prodotto viene spedito in polvere, il che lo rende più leggero e meno inquinante durante il trasporto. 

Il prezzo

La domanda che sorge spontanea è: se esiste un’eco-vernice così straordinaria perché non la usiamo per ricoprire ogni angolo delle nostre città? Ho sempre pensato che la risposta fosse il prezzo elevato di questo prodotto, ma andiamo a scoprire quanto costerebbe davvero.

Innanzitutto ogni tipo di pittura Airlite necessita della applicazione della Base, che ha una resa di 10-12 mq/Lt. Questa viene venduta in secchi da 3 o 5 litri, rispettivamente €66,90 e €98,90.

La pittura da interni e esterni vanno dai €144,90 ai €232,90, a seconda della quantità e della tipologia. Inoltre si possono scegliere diversi colori, che chiaramente hanno un prezzo più elevato: queste vanno dai €155,90 ai €250,90.

Tutto considerato i prezzi sono anche ragionevoli, soprattutto se si pensa ai benefici della pittura e alla garanzia. In ogni caso qui c’è il link per chiedere un preventivo, se si decidesse di utilizzarla per la propria casa o per un progetto artistico.

Per fortuna, sembra che Airlite stia andando molto bene. Molte aziende e associazioni investono in questo prodotto per portare avanti progetti ecologisti, ma anche solo per dipingere la propria casa in modo sostenibile.

Cianci ha dichiarato in un’intervista che a metà gennaio di quest’anno hanno ricevuto ordini di 3,5 milioni in totale e che per fine 2021 le vendite potrebbero arrivare a 5-6 milioni.

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Yoga è stata pescata accidentalmente da un peschereccio a strascico davanti alla costa di Cesenatico. Attualmente sta svolgendo il processo di riabilitazione in vasca presso le strutture di Cestha e nei prossimi giorni svolgerà gli accertamenti veterinari. Ancora non ha iniziato ad alimentarsi, si deve ancora abituare alla sua vasca.

The Black Bag ha deciso di battezzarla con il nome Yoga - dopo averla adottata - per ringraziare David e Gruppo Yoga Solidale Genova per aver contribuito, con una donazione, alla sua adozione.

Bellolampo viveva insieme al suo branco di cani liberi nella discarica di Palermo situata in Via stradale Bellolampo, dalla quale prende il nome.

Non sappiamo esattamente perché, ma il branco è stato catturato e portato nel canile municipale di Palermo, un luogo assolutamente inospitale, inadeguato e spaventoso per tutti i cani, ma soprattutto per i cani nati liberi che non hanno praticamente mai avuto contatti con l’uomo.

La data di nascita viene indicativamente riportata come l’1/12/2015 e l’ingresso nel canile di Palermo è avvenuto il 9/4/2016.
Bellolampo aveva solo 4 mesi quando è stato tolto dal suo territorio nativo e separato dai suoi fratelli per essere chiuso in un box sovraffollato.

Una volontaria del canile di Palermo segnalò a Buoncanile l’urgenza di trovare una sistemazione migliore per lui così riuscirono a farlo arrivare a Genova nell’ ottobre 2016 insieme ad un'altra cagnolina, Papillon.

Furono i primi cani del #buoncanileprogettopalermo.

Bellolampo ha subito manifestato una forte paura nei confronti delle persone e dell’ambiente, arrivando anche a mordere, mentre si è dimostrato da subito capace e desideroso di instaurare forti legami con gli altri cani.

Nel tempo ha imparato a fidarsi dei gestori del canile e piano piano ad aprirsi anche a pochi volontari selezionati.

Essendo un cane molto carino e anche di piccola taglia negli anni ha ricevuto diverse richieste di adozione, ma tutte incompatibili con il suo carattere diffidente e spaventato.

Una curiosità? Bellolampo ama gli equilibrismi! Gli piace saltare sui tavoli, le panche, le sedie, i muretti e proprio non resiste al fascino della carriola!!

Mix pittina dagli occhi magnetici... salvata da pesante maltrattamento. Viveva a Napoli legata alla ringhiera delle scale condominiali ad una corda cortissima.

Lei è un cane eccezionale, nata nel 2013. Entrata in canile nel 2014 si è subito distinta per le sue naturali doti olfattive: con lei abbiamo lavorato tantissimo sulla discriminazione olfattiva, fino a farle seguire delle vere e proprie piste di sangue finalizzate al ritrovamento di persone scomparse (attività fatte solo ai fini ludici).

Non va d’accordo con i suoi simili, per cui cerca una famiglia senza altri animali in casa, una famiglia dinamica , esperta e disposta ad un percorso conoscitivo.

Paco cerca casa! Si trova a Genova!

Paco è stato adottato da cucciolo con la superficialità di chi crede che un cucciolo sia un foglio bianco sul quale scrivere ciò che si vuole, e con la stessa superficialità è stato portato in canile perché dopo due anni era cresciuto con caratteristiche diverse da quelle di un peluche.

Paco è un cane affettuosissimo, curioso e dinamico, viene presentato a tutti i nuovi volontari del canile come uno tra i cani più equilibrati e gestibili anche per chi è alla prima esperienza.

Ama passeggiare a lungo, è già abituato a vivere in casa, viaggia volentieri in auto, è sempre alla ricerca di nuove avventure da fare in compagnia dei suoi amici, è molto bravo in città, non ha paura delle persone, né dei cani. Non ama i cani maschi, è invece molto bravo con le femmine. Non è compatibile con i gatti.

E’ un cane adulto oramai, è nato nel 2014, una taglia media (circa 20 kg), è un cane che sa gestire bene le emozioni, i suoi bisogni e i suoi spazi.

Paco ha bisogno di un'adozione responsabile, che non sottovaluti i segnali di stress che sa comunicare, soprattutto quando vuole riposare in cuccia senza essere disturbato.