Cambiamento climatico: in che modo influenza la nostra salute?

Prima di iniziare una discussione sul cambiamento climatico e sulle conseguenze che ha sulla nostra salute, occorre operare una distinzione terminologica.
Cosa intendiamo per cambiamento climatico? In cosa differisce con il tempo atmosferico? Dove si colloca il fenomeno del riscaldamento globale tra queste due definizioni? 

Tempo atmosferico, riscaldamento globale e cambiamento climatico

La NASA ci viene in aiuto, definendo:

  • il tempo atmosferico (o meteorologico) come le condizioni dell’atmosfera terrestre che si manifestano per brevi periodi, che siano minuti, ore o giorni. È influenzato da parametri come la temperatura, la pressione atmosferica e l’umidità e la combinazione di essi genera fenomeni a noi familiari come la pioggia, la neve o il vento;
  • il riscaldamento globale come il surriscaldamento del sistema climatico terrestre ad opera esclusivamente umana, causato principalmente dall’uso di combustibili fossili. Questo fenomeno è osservabile dall’epoca pre-industriale (1850-1900) ed è quantificabile misurando la temperatura media della superficie terrestre;
  • il cambiamento climatico come la modifica a lungo termine dell’andamento del tempo atmosferico medio, che, nel suo insieme, definisce il clima a livello locale, regionale e globale. Esso è causato da attività sia umane, sia naturali. Inoltre, viene monitorato e anticipato attraverso l’osservazione dello stato del suolo, dell’acqua, dell’aria e dello spazio, oltre che l’uso di modelli teorici.

Fatte le dovute presentazioni, veniamo a noi: alzi la mano chi, almeno una volta, sia stato portato a pensare che, pur essendo un argomento molto discusso, il cambiamento climatico non avesse il potere di influenzare in maniera significativa la nostra quotidianità.

Dopotutto, quali conseguenze devastanti potrà mai causare? Estati più lunghe? Temperature del mare più calde? Nuove vie navigabili al posto di distese inutilizzate di ghiaccio? Sembrerebbe quasi un sogno per gli amanti del clima tropicale!

Cambiamento climatico: la nostra salute in pericolo

Purtroppo, la realtà e le prospettive future per il nostro pianeta non sono così promettenti, e con questo articolo analizzeremo l’impatto che il cambiamento climatico origina su qualcosa che vorremmo preservare, ovvero la nostra salute.

A questo scopo, utilizzeremo come base il secondo report del Lancet sugli effetti del cambiamento climatico “The Lancet Countdown” (2019) e seguiremo il framework proposto dal National Center for Environmental Health.

Framework proposto dal NCEH
  1. Il cambiamento climatico è correlato a un aumento nella frequenza e nell’intensità delle calamità naturali (uragani, tornado, alluvioni, incendi, siccità, inondazioni). Mentre tutte causano un aumento nell’incidenza della mortalità precoce, malattie mentali e infettive:
    1. Precipitazioni eccessive sono correlate a un aumento di focolai di malattie trasmesse da microrganismi presenti nell’acqua. Inoltre, l’entrata di acqua negli edifici concorre allo sviluppo di muffa, che si traduce in problemi respiratori acuti e cronici. 
    2. Condizioni di siccità sono precursori nella generazione di incendi nelle aree boschive: l’esposizione alle sostanze dannose contenute nel fumo causa un aumento delle ospedalizzazioni per malattie respiratorie e cardiovascolari.
  2. Il cambiamento climatico contribuisce ad aumentare il livello di particolato e ozono nell’aria, soprattutto nelle aree urbane. Un’esposizione prolungata a livelli alti di inquinanti atmosferici aumenta l’incidenza di malattie cardiovascolari e respiratorie, oltre che la mortalità precoce. Niente di buono per la nostra salute.
  3. La produzione e la qualità del cibo coltivato, come anche il prezzo e la sua distribuzione, verranno influenzati negativamente dal cambiamento climatico, con una serie di reazioni a catena che andranno da una perdita di micronutrienti, a un maggior uso di erbicidi e pesticidi, a un’esposizione maggiore dei contadini a queste sostanze tossiche, a un cambio della dieta nella popolazione, che andrà alla ricerca di alimenti più energetici.
  4. L’aumento della temperatura e della frequenza delle ondate di calore può aggravare il decorso di malattie respiratorie, cardiovascolari, renali e metaboliche e aumentare l’incidenza di melanomi e della mortalità precoce. 
  5. La variabilità climatica giornaliera, stagionale o annuale, può sfociare nell’adattamento o espansione dell’habitat degli insetti che fungono da vettori per malattie come la malaria, l’encefalite e la malattia di Lyme, causando quindi un maggior numero di infezioni. 
  6. Nei Paesi in cui le temperature sono già elevate, un ulteriore aumento della temperatura dell’acqua è correlato a un incremento nello sviluppo di alghe pericolose per la salute e a una maggiore possibilità di incorrere in malattie trasmissibili attraverso l’ingestione di acqua contaminata.

CO2: quante emissioni possiamo sopportare?

Come accennato in precedenza, il riscaldamento globale, che è un fenomeno causato unicamente dall’uomo, è determinato in prevalenza dall’uso dei combustibili fossili, che concorrono ad aumentare la concentrazione di CO2 in atmosfera e, di conseguenza, al cambiamento climatico.

Ma quanto la Rivoluzione Industriale ha contribuito ad aumentare le emissioni a livello globale dal 1850 in poi?
Per avere un’idea, ecco un grafico che riporta la quantità di CO2 prodotta dal 1751 al 2017, espressa in miliardi di tonnellate annui:

Emissioni di CO2 nell’atmosfera annui registrate dal 1751 al 2017.

È evidente l’innalzamento della curva a partire dalla metà del diciannovesimo secolo, mentre, prima della data indicata come l’inizio della Rivoluzione Industriale, le emissioni erano molto basse.

Sono dati allarmanti, ma noi possiamo agire per invertire la rotta.

La risposta è sempre la stessa e urgente ora più che mai: mitigare e ridurre le emissioni di CO2.

A tal proposito, nel 2015, 196 Paesi hanno siglato l’accordo di Parigi per mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1.5°C rispetto ai livelli precedenti la Rivoluzione Industriale, per investire nella riduzione delle emissioni e per aumentare la capacità di adattamento climatico: ve ne abbiamo parlato in questo articolo

A livello individuale, invece, possiamo contribuire a ridurre gli sprechi e le emissioni con piccoli gesti che ridurranno il rischio che noi stessi e le prossime generazioni incorriamo in danni permanenti alla salute. 

E tu, quanti di questi effetti deleteri conoscevi già? Ti vengono in mente altre conseguenze che il cambiamento climatico potrebbe apportare sulla salute umana? Faccelo sapere nei commenti del post di Facebook!

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Bellolampo viveva insieme al suo branco di cani liberi nella discarica di Palermo situata in Via stradale Bellolampo, dalla quale prende il nome.

Non sappiamo esattamente perché, ma il branco è stato catturato e portato nel canile municipale di Palermo, un luogo assolutamente inospitale, inadeguato e spaventoso per tutti i cani, ma soprattutto per i cani nati liberi che non hanno praticamente mai avuto contatti con l’uomo.

La data di nascita viene indicativamente riportata come l’1/12/2015 e l’ingresso nel canile di Palermo è avvenuto il 9/4/2016.
Bellolampo aveva solo 4 mesi quando è stato tolto dal suo territorio nativo e separato dai suoi fratelli per essere chiuso in un box sovraffollato.

Una volontaria del canile di Palermo segnalò a Buoncanile l’urgenza di trovare una sistemazione migliore per lui così riuscirono a farlo arrivare a Genova nell’ ottobre 2016 insieme ad un'altra cagnolina, Papillon.

Furono i primi cani del #buoncanileprogettopalermo.

Bellolampo ha subito manifestato una forte paura nei confronti delle persone e dell’ambiente, arrivando anche a mordere, mentre si è dimostrato da subito capace e desideroso di instaurare forti legami con gli altri cani.

Nel tempo ha imparato a fidarsi dei gestori del canile e piano piano ad aprirsi anche a pochi volontari selezionati.

Essendo un cane molto carino e anche di piccola taglia negli anni ha ricevuto diverse richieste di adozione, ma tutte incompatibili con il suo carattere diffidente e spaventato.

Una curiosità? Bellolampo ama gli equilibrismi! Gli piace saltare sui tavoli, le panche, le sedie, i muretti e proprio non resiste al fascino della carriola!!

Mix pittina dagli occhi magnetici... salvata da pesante maltrattamento. Viveva a Napoli legata alla ringhiera delle scale condominiali ad una corda cortissima.

Lei è un cane eccezionale, nata nel 2013. Entrata in canile nel 2014 si è subito distinta per le sue naturali doti olfattive: con lei abbiamo lavorato tantissimo sulla discriminazione olfattiva, fino a farle seguire delle vere e proprie piste di sangue finalizzate al ritrovamento di persone scomparse (attività fatte solo ai fini ludici).

Non va d’accordo con i suoi simili, per cui cerca una famiglia senza altri animali in casa, una famiglia dinamica , esperta e disposta ad un percorso conoscitivo.

Paco cerca casa! Si trova a Genova!

Paco è stato adottato da cucciolo con la superficialità di chi crede che un cucciolo sia un foglio bianco sul quale scrivere ciò che si vuole, e con la stessa superficialità è stato portato in canile perché dopo due anni era cresciuto con caratteristiche diverse da quelle di un peluche.

Paco è un cane affettuosissimo, curioso e dinamico, viene presentato a tutti i nuovi volontari del canile come uno tra i cani più equilibrati e gestibili anche per chi è alla prima esperienza.

Ama passeggiare a lungo, è già abituato a vivere in casa, viaggia volentieri in auto, è sempre alla ricerca di nuove avventure da fare in compagnia dei suoi amici, è molto bravo in città, non ha paura delle persone, né dei cani. Non ama i cani maschi, è invece molto bravo con le femmine. Non è compatibile con i gatti.

E’ un cane adulto oramai, è nato nel 2014, una taglia media (circa 20 kg), è un cane che sa gestire bene le emozioni, i suoi bisogni e i suoi spazi.

Paco ha bisogno di un'adozione responsabile, che non sottovaluti i segnali di stress che sa comunicare, soprattutto quando vuole riposare in cuccia senza essere disturbato.

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