Convenienza e praticità sono sicuramente le principali ragioni dell’enorme successo delle capsule del caffè. Basta infilare la cialda nella macchina, attendere pochi secondi ed ecco pronto il tuo caffè da gustare. Dopodiché, svuoti il reparto contente le capsule già utilizzate nella spazzatura senza pensarci troppo. Tuttavia, l’inquinamento causato dalle cialde monouso crea rifiuti insormontabili nelle discariche.
Dimensione del mercato
Le capsule, nonostante rappresentino un’alternativa costosa, sono state l’area di mercato in più rapida crescita negli ultimi anni. È difficile stimare quante capsule vengano vendute ogni anno da ogni compagnia. Tuttavia da un articolo pubblicato da The Guardian nel 2020 emerge che, soltanto Nespresso, vende circa 14 miliardi di capsule all’anno. Sono davvero un sacco di cialde di caffè, abbastanza per creare una gigantesca montagna (e non molto verde).
Secondo uno studio di Ross Colbert, analista di Rabobank, le cialde rappresentano un terzo dei 18 miliardi di euro del mercato del caffè dell’Europa occidentale, e mentre il mercato del caffè in generale cresce dell’1,6% all’anno, le vendite di capsule vantano una crescita del 9% all’anno dal 2011.
Ma una volta utilizzate, cosa succede esattamente alle capsule vuote?
Impatto ambientale
Analizziamo l’impatto ambientale delle capsule di caffè passo per passo:
1. Produzione e packaging
Le capsule e il loro packaging sono principalmente composti da tre materiali: plastica, alluminio e carta. Mentre tutti conosciamo le problematiche legate allo smaltimento della plastica, l’impatto ambientale dell’alluminio utilizzato nelle casule è solitamente sottovalutato.
Infatti, l’alluminio è considerato un ottimo materiale perché può essere potenzialmente riciclato infinite volte. Nonostante ciò, i maggiori produttori di capsule non utilizzano alluminio riciclato affermando che le loro capsule richiedono una specifica lega di alluminio (la lega 8011), che non si trova nell’alluminio riciclato. Pertanto, la maggior parte del loro alluminio proviene da materiale vergine, la cui estrazione è ad alta intensità energetica, consumando quantità incredibili di acqua, elettricità e risorse.
Durante la lavorazione del prodotto, alcuni materiali tossici possono finire nelle falde acquifere compromettendo la qualità dell’acqua. In questa fase sono inoltre rilasciate elevate quantità di gas a effetto serra (come biossido di carbonio, perfluorocarburi, fluoruro di sodio, anidride solforosa, idrocarburo aromatico policiclico).
Le cialde vengono poi confezionate in vassoi o porzioni singole, con imballaggi aggiuntivi per l’uso al dettaglio (come un vassoio di cartone speciale per l’esposizione) e per la spedizione e la distribuzione (come cartoni e pallet). Inoltre, la proporzione tra caffè e packaging parla da sé – ogni capsula contiene 6g di caffè e 3g di packaging – una relazione di 2 a 1.
2. Smaltimento
La complessità dell’imballaggio, spesso composto da un mix di materiali diversi, combinato con i residui di rifiuti organici del caffè macinato inutilizzato che si trovano sul fondo della cialda rende le capsule difficili da riciclare. Serie difficoltà sono riscontrate sia dai singoli individui che dagli impianti di riciclaggio municipali.
Per questo motivo la maggior parte delle capsule finisce per essere incenerita, scaricando veleno nell’aria, acqua e suolo.
Soluzioni e alternative per limitare l’inquinamento delle capsule del caffè
- Utilizzare la moka: utilizzare caffè in polvere è un’alternativa meno inquinante rispetto all’impiego delle capsule.
- Utilizzare una capsula in acciaio: queste capsule sono ricaricabili in quanto vengono riempite di caffè in polvere e, per lo stesso motivo, riutilizzabili.

- Utilizzare cialde biodegradabili: biodegradabile si riferisce a qualsiasi materiale che si disintegrerà in acqua, suolo o aria nel tempo con l’aiuto di organismi come batteri ed enzimi. Purtroppo i maggiori produttori di capsule non hanno ancora adottato questa soluzione, che rimane così sconosciuta alla maggior parte dei consumatori.
Nonostante queste soluzioni rappresentino valide alternative, risulta importante sottolineare che per risolvere definitivamente il problema bisognerebbe abbandonare la pratica del monouso, riducendo così la quantità di cose che dobbiamo buttare via o riciclare. Se ancora siete indecisi su quale alternativa faccia al caso vostro, correte a leggere questo articolo per ulteriori suggerimenti e analisi!