Con The Black Bag abbiamo sempre cercato di diffondere una giusta consapevolezza sul problema inquinamento, spesso rimarcando il nostro interesse verso la salvaguardia delle spiagge, del litorale.
Ovviamente, i rifiuti (che nascono principalmente sulla terraferma) sulla spiaggia non arrivano da soli.
Il mare, infatti, ce ne restituisce una grande parte, come a volerci dire “tenetevi la vostra spazzatura, qui non la vogliamo!”.
Fognature, discariche, attività varie svolte in acqua (la pesca?), i corsi d’acqua e chissà quante altre fonti di inquinamento riversano i propri rifiuti nel grande blu.
Oggi, è proprio dei nostri fiumi che voglio parlare, passando dall’importanza del problema, dalle sue cause, fino ad arrivare al racconto di una persona che, con le proprie attività, sta cercando di diffondere la giusta consapevolezza verso la tutela dei corsi d’acqua che popolano il nostro pianeta.
Questa persona è Alex Bellini.
La plastica nei fiumi
I fiumi sono la principale fonte di inquinamento da plastica degli oceani.
Sono infatti le arterie che trasportano i rifiuti dalla terra all’oceano.
La ricerca condotta da The Ocean Cleanup ha rilevato che 1000 fiumi sono responsabili di circa l’80% dell’inquinamento.
È una semplice deduzione logica quella che ci porta a capire come potremmo potenzialmente migliorare la situazione nei nostri mari: rimuovendo i rifiuti dai bacini e interrompendo il flusso entrante dei materiali inquinanti.
Facile, a dirsi.
Le cause dell’inquinamento dei fiumi
L’inquinamento dei fiumi è generato da una vasta serie di cause.
Alcune sono naturali (terremoti, frane, eruzioni vulcaniche, ..), la maggior parte dovute alle attività umane.
Vediamone brevemente alcune, evitando di menzionare il classico caso in cui un singolo cittadino abbandona qualcosa di proprio (spazzatura, mozziconi, fazzoletti, lattine, bottigliette etc) nella Natura, non curandosi minimamente del danno che ne consegue.
Inquinamento industriale
Molte industrie non sono in grado di smaltire correttamente i propri rifiuti e finiscono per drenarli nell’acqua dolce, che entra nei fiumi, nei canali ed infine nel mare.
Parliamo soprattutto delle industrie chimiche che producono acido nitrico, soda, acido fosforico, ammoniaca, acido solforico, acido cloridrico e numerose altre sostanze inquinanti.
Anche industrie come cartiere, segherie e caseifici purtroppo, liberano residui in grado di favorire l’accrescimento di muffe e batteri nelle acque.
Rientrano qui inoltre rifiuti quali metalli, sali minerali, oli liberi e emulsionanti, acidi e basi forti, composti chimici inorganici, sabbie e detriti, sostanze o scorie radioattive.
Inquinamento militare
Un aspetto a cui onestamente non avevo mai pensato: l’inquinamento derivante da tutte quelle attività svolte nella “sfera militare” e causato dalla dispersione di sostanze usate quali munizioni, uranio impoverito, ordigni inesplosi, residui di test nucleari.
Inquinamento agricolo
Utilizzo incontrollato, smisurato, di fertilizzanti, diserbanti, antiparassitari e pesticidi in quantità ingenti: questo è l’inquinamento agricolo.
Nel caso in cui vogliate informarvi a riguardo più dettagliatamente, potete consultare il rapporto nazionale pesticidi nelle acque, redatto nel 2020 dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale).
Pietro Paris, responsabile della sezione sostanze pericolose dell’Ispra e coordinatore del Rapporto nazionale sui pesticidi nelle acque, è stato abbastanza chiaro:
“I dati evidenziano una presenza diffusa della contaminazione da pesticidi. Questo dipende anche dal fatto che i controlli sono migliorati sia in termini di copertura territoriale, sia in termini di sostanze cercate. È ragionevole ipotizzare che con il miglioramento delle indagini, specialmente in certe regioni del centro-sud del Paese, verrà alla luce una contaminazione finora non rilevata“
Non solo stanno aumentando i consumi di queste sostanze, ma ne stanno nascendo continuamente di nuove.
Inquinamento termico
si intende un processo che si sta diffondendo negli ultimi anni, riconducibile alla situazione in cui un’industria riversa nei fiumi tonnellate di acque di raffreddamento con pesanti effetti sulla biologia sugli ecosistemi acquatici.
Inquinamento urbano
L’inquinamento urbano racchiude l’insieme delle acque che derivano dagli scarichi delle nostre case, dei nostri uffici e da altre strutture che, se non correttamente trattate e depurate, contribuiscono all’inquinamento delle nostre acque.
Sottolineo volutamente il fatto che la responsabilità sia anche mia, nostra: inquinare non è solamente buttare una sigaretta per terra.
Inquinamento dei fiumi: il Torrente Bisagno (Genova)
The Black Bag nasce a Genova, città in cui è presente un corso d’acqua molto caratteristico: parliamo del Torrente Bisagno.
Il Bisagno, il torrente principale della città di Genova, nasce dal passo della Scoffera, ad un’altitudine di 650 m.
Nella parte finale del suo percorso, attraversa i quartieri genovesi di Prato, Doria, Giro del Fullo, Molassana, San Gottardo, San Sebastiano, Gavette, Staglieno, Marassi, Borgo Incrociati, Borgo Pila fino ad arrivare alla Foce.
Come potete facilmente dedurre dalla mappa riportata qui sotto, la parte terminale del corso d’acqua scorre letteralmente “sotto la città”.

Questa particolare caratteristica, le brutte abitudini di alcuni cittadini e la poca attenzione da parte della Pubblica Amministrazione genovese nel tenere il letto del fiume pulito, ha causato non pochi problemi alla città di Genova.
Il Bisagno infatti, in occasione delle tristemente note alluvioni che hanno colpito la città, ha diverse volte esondato.
Forse, se l’acqua avesse potuto scorrere più facilmente nel letto del fiume, senza incontrare rifiuti, sterpaglie e altri oggetti abbandonati, non sarebbe andata proprio così.
TrashTeam APS
The Black Bag, come associazione, ha tentato di organizzare giornate di pulizia nel letto del Torrente Bisagno (ormai spesso frequentato anche da famiglie di cinghiali), scontrandosi però con un po di burocrazia che disciplina l’accesso l’area.
Per fortuna a Genova è presente un’associazione, il TrashTeam (Associazione di Promozione Sociale), che ha molto a cuore la causa e che si occupa costantemente della pulizia delle zona, organizzando diverse iniziative e cleanup.

“Come al solito” è soprattutto l’associazionismo a rispondere a determinate esigenze o problemi.
Alex Bellini
Probabilmente, dopo aver letto di alcune delle principali cause di inquinamento dei fiumi e dopo aver sentito parlare del Torrente Bisagno a Genova (e dell’associazione che se ne prende cura, il TrashTeam), ti starai chiedendo perché parliamo adesso di una persona fisica, ovvero di Alex Bellini.
Dai una letta oltre, per capirlo.
Alex Bellini è un esploratore, speaker motivazionale e performance coach italiano, nato nel 1978 tra le Alpi e divenuto noto pubblicamente per avere compiuto una serie di imprese estreme.
Cosa intendiamo per imprese estreme?
Il 18 settembre 2005, ad esempio, con una barca in vetroresina, parte dal molo di Quarto (quartiere della città di Genova, divenuto famoso per esser stato il luogo da cui Garibaldi salpò accompagnato “dai Mille”) con l’obiettivo di raggiungere Fortaleza (in Brasile).
Il risultato? Alex arriva dopo 226 giorni e 11.000 km di mare, lottando contro la fame e tutti gli imprevisti che possono accadere in mare.
La traversata porta tra l’altro, grazie agli sponsor, 58.000€ per la costruzione di un centro di accoglienza infantile in Brasile.

Nel febbraio 2008, nuovamente, inizia la traversata dell’oceano Pacifico a remi in solitaria.
La prova prevede partenza da Lima (Perù) e arrivo a Sydney (Australia), per un totale di circa 18.000 km.
Il 12 dicembre 2008, interrompe la navigazione a causa delle condizioni meteorologiche particolarmente sfavorevoli che avrebbero messo in serio pericolo la sua salute.
Oltre a questo, Alex ha partecipato a diverse maratone (New York, deserto del Marocco,..), corse con gli scii e con le slitte e, infatti, sul suo sito, possiamo leggere queste parole:
“Negli ultimi 15 anni ho remato in solitaria attraverso due oceani per oltre 33.000 km, camminato lungo rotte polari per 2.000 km e corso su vari terreni per un totale di 10 mila km. Tuttavia sono fermamente convinto che ho fatto più km dentro me stesso di quanti non ne abbia fatti fuori.“
È evidente quanto Bellini nutra la passione per l’avventura, per il viaggio.
Passione che, inevitabilmente, lo ha portato ad amare la Natura e a prendersene cura.
Rimanendo in temi di fiumi e di corsi d’acqua, scopriamo allora il suo progetto “10 RIVERS 1 OCEAN“.
10 RIVERS 1 OCEAN
10 rivers 1 Ocean è un progetto attraverso il quale Alex Bellini vuole navigare i 10 fiumi più inquinati al mondo.
L’obiettivo è quello di favorire la sensibilizzazione e aumentare la consapevolezza verso i problemi che affliggono i corsi d’acqua.
Nel video qui sotto, potete ammirare il trailer del progetto (già avviato):
Non si tratta di semplice navigazione, infatti Alex si occupa tanto della realizzazione della sua imbarcazione (con i rifiuti rinvenuti sulle sponde dei fiumi) quanto della relazione con la gente del posto.
I fiumi menzionati nel progetto 10 RIVERS 1 OCEAN sono i seguenti:
- Niger (fiume che attraverso Nigeria e Niger)
- Gange (fiume indiano)
- Indo (fiume che scorre tra India e Pakistan)
- Nilo (il fiume più lungo al mondo che attraversa sette paesi africani)
- Amur (fiume che si estende lungo il confine tra Russia e Cina)
- Hai Re (fiume che è parte del bacino di corsi d’acqua vicino alla città di Pechino)
- Fiume Giallo (fiume che parte dal Tibet orientale e percorre diverse regioni della Cina)
- Yangtze (fiume cinese)
- Fiume delle Perle (altro fiume cinese)
- Mekong (il principale corso d’acqua dell’Indocina)
- Pacific Garbage Patch (la tristemente nota “isola di plastica”, presente nell’Oceano Pacifico)
Tutti i dettagli relativi ad ogni singola tappa sono ampiamente spiegati nella pagina del sito di Alex Bellini dedicata a questo progetto.
Vi consiglio inoltre di farvi un giro sulla pagina Instagram di Alex e di leggere il suo diario, in cui racconta delle sue tappe.
I libri di Alex Bellini
Alex Bellini definisce lo scrivere come una necessità di condivisone.
Le sue avventure in giro per il mondo (e non solo), infatti, lo hanno ispirato nella stesura di diversi libri.
Vi consiglio la lettura di “IL PACIFICO A REMI”, libro che tratta ovviamente dei dieci mesi di navigazione in cui l’autore impara che il valore di un uomo non si misura con i traguardi raggiunti, ma con i sogni che lo tengono in vita.

L’importanza di una coscienza
Abbiamo capito insieme quanto i nostri corsi d’acqua (e gli organismi che li popolano) soffrano a causa dell’attività umana.
Abbiamo brevemente analizzato le cause di inquinamento dei fiumi, abbiamo visto una situazione locale (Il TrashTeam che si occupa della pulizia del Torrente Bisagno) e abbiamo scoperto la “missione mondiale” di Alex Bellini.
Emerge a parer mio l’importanza di avere una coscienza che ci porti a porgerci una domanda: è forse giunto il momento di iniziare a fare la propria parte?