L’impatto ambientale della lettura: libro o eReader?

Ormai sono sei mesi che ogni domenica vi consiglio libri e film a tema ambientale – e non mi sono ancora estinta! In questi giorni però riflettevo sul fatto che non ho mai parlato di come leggere tutti i libri che consiglio. Insomma qual è il modo migliore e più sostenibile di usufruire delle opere scritte.
Oggi abbiamo diverse possibilità: il libro cartaceo, l’eReader e l’audiolibro.

È immediatamente chiaro che la forma sonora sia la meno inquinante, perché basta scaricare un’app sul proprio telefono o computer e si può avere accesso a moltissimi libri su un solo device che già si possiede. Non mi dilungherò oggi sul dibattito nato dopo la (ri)comparsa degli audiolibri che metteva in discussione la legittimità di questi ultimi come forma di lettura. Ascoltare un libro vale assolutamente quanto leggerlo. Senza contare il fatto che la forma orale è stata per secoli l’unico modo di tramandare storie, per moltissime persone questa è ancora la sola possibilità di avere accesso ai libri.

Tuttavia, sono consapevole che non sia la forma preferita da tuttə, io stessa non uso solo gli audiolibri. Quindi arriviamo all’annosa rivalità tra eReader e libri cartacei, e qui dovremmo prendere in considerazioni molti più fattori.

L’impatto degli eReader

L’impatto del Kindle a confronto con le altre forme di lettura, come il libro.
Le emissioni di CO2 del Kindle a confronto con le altre forme di lettura.

Un paio di anni dopo l’arrivo sul mercato del Kindle, la reporter Emma Ritch ha scritto un articolo sul suo impatto ambientale. Nonostante Amazon non fosse mai stato trasparente sui dati di produzione, era già evidente nel 2009 che le sue emissioni fossero di circa 168 kg di CO2 per ogni prodotto, contro i 7,46 kg del libro.

Nello stesso periodo anche il New York Times si è occupato dell’impatto degli iPad e dei Kindle rispetto al tradizionale libro cartaceo. Nell’articolo di Goleman e Norris si andava un po’ più nel dettaglio con alcuni dati interessanti.
A livello di energia usata nella fabbricazione e di materiali di produzione, per gli eReaders non c’era partita. Infatti per creare un solo dispositivo si consumano 100 kWh, contro i 2 kWh che servono per trasportare i tronchi e produrre un libro cartaceo. Anche le materie prime utilizzate per un eReader sono molto maggiori di quelle usate per un libro (15 kg contro 0,3 kg) e sono più pericolose da estrarre. Quindi per ottenere materiali come la columbite-tantalite si mandano operai africani a rischiare la vita.

Per concludere questo breve quadro, che consiglio di approfondire con gli articoli citati, c’è anche da considerare il problema dello smaltimento dei dispositivi elettronici. L’e-waste sta già dando abbastanza problemi sanitari e sociali in tutto il mondo, aggiungere gli eReader sembra davvero esagerato.

L’inquinamento del libro

Abbiamo già capito che la fabbricazione di un libro ha un impatto molto minore, nonostante la produzione di carta aumenti chiaramente il disboscamento. Per evitare tutto questo ormai molte case editrici hanno deciso di scegliere la carta certificata dal forest stewardship council (FSC). Ovvero si utilizza carta di tre tipi: al 100% ricavata dalle foreste certificate; riciclata o proveniente da materiale da recupero; infine un misto delle prime due opzioni.

Ma se è quasi stato risolto anche il problema del disboscamento dovuto ai libri, il trasporto di questi prodotti e il loro smaltimento è ancora problematico. Infatti a differenza della sua controparte digitale che si può scaricare in un attimo da casa, il libro cartaceo deve spesso viaggiare anche in aereo.

Inoltre non tutti i libri sono fatti solamente di carta e quindi possono essere smaltiti o riciclati. Molti contengono ancora l’inchiostro a china (utilizzato soprattutto per i fumetti o le copertine particolarmente elaborate), che dopo la decomposizione in discarica è tossico per l’ambiente e inquina l’aria e l’acqua in cui finisce.

Libro VS eReader

Era abbastanza intuitivo che la produzione e lo smaltimento di un dispositivo elettronico fossero più dannosi di quelli di un libro stampato, ma gli eReader hanno dalla loro il fatto di contenere moltissimi libri.

In conclusione dipende tutto da quanti libri leggete. Se sullo stesso eReader si riescono a leggere almeno 60 libri, l’impatto sarà minore rispetto ad averli comprati tutti cartacei. Tuttavia bisogna considerare che in Italia, secondo i dati Istat, solo il 40% della popolazione (dai 6 anni in poi) legge almeno un libro all’anno. E per farsi un’idea di quanti possano essere 60 libri, chi legge 12 libri all’anno è già considerato un “lettore forte”.

C’è anche da considerare il fatto che l’eReader potrebbe non durare moltissimi anni e potreste non avere il tempo di leggere quei famosi 60 libri sullo stesso dispositivo – e comprarne un altro avrebbe un impatto ancora più grande.

Alternative migliori

Per fortuna non ci sono solo queste due opzioni, né l’audiolibro è l’unica alternativa.

Per quanto riguarda gli eReaders, si possono acquistare eBook online e si possono leggere su dispositivi già in proprio possesso, come un tablet o un computer.
Invece un’ottima alternativa per il cartaceo è naturalmente il libro usato, che ormai si trova facilmente in libreria – si pensi all’iniziativa del Libraccio. Ancora migliore sarebbe prendere i libri in biblioteca.

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Yoga è stata pescata accidentalmente da un peschereccio a strascico davanti alla costa di Cesenatico. Attualmente sta svolgendo il processo di riabilitazione in vasca presso le strutture di Cestha e nei prossimi giorni svolgerà gli accertamenti veterinari. Ancora non ha iniziato ad alimentarsi, si deve ancora abituare alla sua vasca.

The Black Bag ha deciso di battezzarla con il nome Yoga - dopo averla adottata - per ringraziare David e Gruppo Yoga Solidale Genova per aver contribuito, con una donazione, alla sua adozione.

Bellolampo viveva insieme al suo branco di cani liberi nella discarica di Palermo situata in Via stradale Bellolampo, dalla quale prende il nome.

Non sappiamo esattamente perché, ma il branco è stato catturato e portato nel canile municipale di Palermo, un luogo assolutamente inospitale, inadeguato e spaventoso per tutti i cani, ma soprattutto per i cani nati liberi che non hanno praticamente mai avuto contatti con l’uomo.

La data di nascita viene indicativamente riportata come l’1/12/2015 e l’ingresso nel canile di Palermo è avvenuto il 9/4/2016.
Bellolampo aveva solo 4 mesi quando è stato tolto dal suo territorio nativo e separato dai suoi fratelli per essere chiuso in un box sovraffollato.

Una volontaria del canile di Palermo segnalò a Buoncanile l’urgenza di trovare una sistemazione migliore per lui così riuscirono a farlo arrivare a Genova nell’ ottobre 2016 insieme ad un'altra cagnolina, Papillon.

Furono i primi cani del #buoncanileprogettopalermo.

Bellolampo ha subito manifestato una forte paura nei confronti delle persone e dell’ambiente, arrivando anche a mordere, mentre si è dimostrato da subito capace e desideroso di instaurare forti legami con gli altri cani.

Nel tempo ha imparato a fidarsi dei gestori del canile e piano piano ad aprirsi anche a pochi volontari selezionati.

Essendo un cane molto carino e anche di piccola taglia negli anni ha ricevuto diverse richieste di adozione, ma tutte incompatibili con il suo carattere diffidente e spaventato.

Una curiosità? Bellolampo ama gli equilibrismi! Gli piace saltare sui tavoli, le panche, le sedie, i muretti e proprio non resiste al fascino della carriola!!

Mix pittina dagli occhi magnetici... salvata da pesante maltrattamento. Viveva a Napoli legata alla ringhiera delle scale condominiali ad una corda cortissima.

Lei è un cane eccezionale, nata nel 2013. Entrata in canile nel 2014 si è subito distinta per le sue naturali doti olfattive: con lei abbiamo lavorato tantissimo sulla discriminazione olfattiva, fino a farle seguire delle vere e proprie piste di sangue finalizzate al ritrovamento di persone scomparse (attività fatte solo ai fini ludici).

Non va d’accordo con i suoi simili, per cui cerca una famiglia senza altri animali in casa, una famiglia dinamica , esperta e disposta ad un percorso conoscitivo.

Paco cerca casa! Si trova a Genova!

Paco è stato adottato da cucciolo con la superficialità di chi crede che un cucciolo sia un foglio bianco sul quale scrivere ciò che si vuole, e con la stessa superficialità è stato portato in canile perché dopo due anni era cresciuto con caratteristiche diverse da quelle di un peluche.

Paco è un cane affettuosissimo, curioso e dinamico, viene presentato a tutti i nuovi volontari del canile come uno tra i cani più equilibrati e gestibili anche per chi è alla prima esperienza.

Ama passeggiare a lungo, è già abituato a vivere in casa, viaggia volentieri in auto, è sempre alla ricerca di nuove avventure da fare in compagnia dei suoi amici, è molto bravo in città, non ha paura delle persone, né dei cani. Non ama i cani maschi, è invece molto bravo con le femmine. Non è compatibile con i gatti.

E’ un cane adulto oramai, è nato nel 2014, una taglia media (circa 20 kg), è un cane che sa gestire bene le emozioni, i suoi bisogni e i suoi spazi.

Paco ha bisogno di un'adozione responsabile, che non sottovaluti i segnali di stress che sa comunicare, soprattutto quando vuole riposare in cuccia senza essere disturbato.