Nabarima: un enorme rischio

Siamo nel Golfo di Paria, al largo delle coste del Venezuela.

E’ proprio qui che Trecento milioni di litri di petrolio rischiano di fuoriuscire dalla nave Nabarima. 

L’imbarcazione battente bandiera venezuelana, infatti, è ferma da ben venti mesi al largo, a causa di un guasto e si trova attualmente in uno stato di forte pendenza. Pendenza che potrebbe causare un ribaltamento, con conseguente fuoriuscita del carico, che devasterebbe l’intero ecosistema marino e l’industria della pesca.

Eni, il colosso petrolifero italiano, detiene una quota del 26% all’interno della compagnia che gestisce la nave, la Petrosucre, una joint venture tra la società italiana e la compagnia petrolifera statale venezuelana Petroleos de Venezuela (Pdvsa).

L’ambasciata americana ha rilasciato una dichiarazione in cui esprime il suo disagio per la situazione:

Gli Stati Uniti rimangono preoccupati per il potenziale rischio per la sicurezza e l’ambiente rappresentato dalla nave battente bandiera venezuelana, Nabarima, nel Golfo di Paria. Sosteniamo fortemente azioni immediate per portare il Nabarima agli standard di sicurezza internazionali ed evitare possibili danni ambientali, che potrebbero avere un impatto negativo non solo sul popolo venezuelano ma anche su quelli nei paesi vicini. Pdvsa ha la responsabilità di agire per evitare un disastro ambientale in acque venezuelane“.

A ostacolare le potenziali operazioni “di salvataggio” sono le sanzioni imposte dagli stessi USA al Venezuela. Da Gennaio 2019 infatti gli Stati Uniti hanno imposto una serie di sanzioni durissime contro la compagnia petrolifera venezuelana che, per estrarre il carico, necessiterebbe di una nave appositamente attrezzata di cui non dispone.

Inoltre, le sanzioni statunitensi bloccano l’avvicinamento di navi di compagnie straniere alla Nabarima e gli Stati Uniti non sembrano intenzionati al momento a concedere luce verde alle operazioni di salvataggio, nonostante una portavoce alla compagnia Italiana abbia dichiarato la piena disponibilità di Eni a raggiungere il luogo offrendo le soluzioni più avanzate.

E’ giusto che a rimetterci sia di nuovo (e sempre) l’ambiente?

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Bellolampo viveva insieme al suo branco di cani liberi nella discarica di Palermo situata in Via stradale Bellolampo, dalla quale prende il nome.

Non sappiamo esattamente perché, ma il branco è stato catturato e portato nel canile municipale di Palermo, un luogo assolutamente inospitale, inadeguato e spaventoso per tutti i cani, ma soprattutto per i cani nati liberi che non hanno praticamente mai avuto contatti con l’uomo.

La data di nascita viene indicativamente riportata come l’1/12/2015 e l’ingresso nel canile di Palermo è avvenuto il 9/4/2016.
Bellolampo aveva solo 4 mesi quando è stato tolto dal suo territorio nativo e separato dai suoi fratelli per essere chiuso in un box sovraffollato.

Una volontaria del canile di Palermo segnalò a Buoncanile l’urgenza di trovare una sistemazione migliore per lui così riuscirono a farlo arrivare a Genova nell’ ottobre 2016 insieme ad un'altra cagnolina, Papillon.

Furono i primi cani del #buoncanileprogettopalermo.

Bellolampo ha subito manifestato una forte paura nei confronti delle persone e dell’ambiente, arrivando anche a mordere, mentre si è dimostrato da subito capace e desideroso di instaurare forti legami con gli altri cani.

Nel tempo ha imparato a fidarsi dei gestori del canile e piano piano ad aprirsi anche a pochi volontari selezionati.

Essendo un cane molto carino e anche di piccola taglia negli anni ha ricevuto diverse richieste di adozione, ma tutte incompatibili con il suo carattere diffidente e spaventato.

Una curiosità? Bellolampo ama gli equilibrismi! Gli piace saltare sui tavoli, le panche, le sedie, i muretti e proprio non resiste al fascino della carriola!!

Mix pittina dagli occhi magnetici... salvata da pesante maltrattamento. Viveva a Napoli legata alla ringhiera delle scale condominiali ad una corda cortissima.

Lei è un cane eccezionale, nata nel 2013. Entrata in canile nel 2014 si è subito distinta per le sue naturali doti olfattive: con lei abbiamo lavorato tantissimo sulla discriminazione olfattiva, fino a farle seguire delle vere e proprie piste di sangue finalizzate al ritrovamento di persone scomparse (attività fatte solo ai fini ludici).

Non va d’accordo con i suoi simili, per cui cerca una famiglia senza altri animali in casa, una famiglia dinamica , esperta e disposta ad un percorso conoscitivo.

Paco cerca casa! Si trova a Genova!

Paco è stato adottato da cucciolo con la superficialità di chi crede che un cucciolo sia un foglio bianco sul quale scrivere ciò che si vuole, e con la stessa superficialità è stato portato in canile perché dopo due anni era cresciuto con caratteristiche diverse da quelle di un peluche.

Paco è un cane affettuosissimo, curioso e dinamico, viene presentato a tutti i nuovi volontari del canile come uno tra i cani più equilibrati e gestibili anche per chi è alla prima esperienza.

Ama passeggiare a lungo, è già abituato a vivere in casa, viaggia volentieri in auto, è sempre alla ricerca di nuove avventure da fare in compagnia dei suoi amici, è molto bravo in città, non ha paura delle persone, né dei cani. Non ama i cani maschi, è invece molto bravo con le femmine. Non è compatibile con i gatti.

E’ un cane adulto oramai, è nato nel 2014, una taglia media (circa 20 kg), è un cane che sa gestire bene le emozioni, i suoi bisogni e i suoi spazi.

Paco ha bisogno di un'adozione responsabile, che non sottovaluti i segnali di stress che sa comunicare, soprattutto quando vuole riposare in cuccia senza essere disturbato.

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