I giochi olimpici di Milano Cortina 2026 sanciscono la decisione della Regione Lombardia per quanto riguarda il futuro delle sue terre alte. Nonostante la promessa di olimpiadi sostenibili e a basso costo, il modello che si perseguirà è quello della città che arriva in quota: grandi eventi, ampliamento delle piste, costruzione di infrastrutture e cementificazione.
Come si è già accennato nell’articolo sullo sci di massa, il sistema turistico-economico che ha fatto la fortuna delle piste da sci e della speculazione edilizia è ormai obsoleto. Tuttavia, la classe dirigente continua ad avere una fede incondizionata nel progresso come forza capace di risolvere tutti i problemi. Un credo difficile da professare, soprattutto davanti alle evidenze climatiche degli ultimi anni.
Proprio in questo quadro si inserisce il dibattito legato ai giochi del 2026.
Sostenibili e low cost…
“I Giochi invernali più sostenibili e memorabili di sempre, fonte di ispirazione per cambiare la vita delle generazioni future”.
Questa è la promessa che si legge nel dossier presentato per la candidatura di Milano Cortina al Comitato olimpico nel 2019. Parole che sanciscono la volontà di impegnarsi per raggiungere obiettivi importanti. Olimpiadi sostenibili e a basso costo, per evitare un impatto distruttivo nei confronti della biodiversità e del patrimonio culturale, e tenere sotto controllo l’impronta idrica.
Secondo le parole degli organizzatori: “Il Piano di realizzazione dei Giochi invernali Milano Cortina 2026 è stato concepito per ridurre al minimo gli impatti ambientali, grazie all’ampio utilizzo di infrastrutture già esistenti nel quadro dell’accoglienza dell’evento”. Tuttavia, tale Piano, un punto chiave per lo schema della candidatura sostenibile, sarebbe dovuto passare al vaglio di una specifica valutazione ambientale strategica (Vas) il prima possibile. A fine marzo 2023, la Fondazione ha fatto sapere che il documento è ancora in fase di stesura. Il procedimento Vas è stato avviato il 28 dicembre 2022. Il rapporto preliminare, che precede il Piano di realizzazione, è stato reso pubblico solo ad aprile 2023.
… ma solo sulla carta
A quattro anni dalla presentazione del dossier, e a tre dai giochi, siamo ancora nella fase di verifica preliminare. Questo significa che manca tutta la documentazione, non vi è nessuna valutazione ambientale e di conseguenza nemmeno la revisione, l’approvazione, l’attuazione e il monitoraggio. Nel frattempo, però, le opere in mano alla Simico vanno avanti. 26 opere “essenziali-indifferibili” e 47 “essenziali”, per un valore prudenziale complessivo stimato di 2,7 miliardi di euro. Inoltre, secondo il Dpcm del 26 settembre 2022, per loro non serve alcuna Vas. Trattandosi di interventi inseriti in un programma finanziario non sono soggetti “alla procedura di valutazione ambientale strategica”.

In capo a Simico c’è anche la costruzione della nuova e tanto discussa pista da bob di Cortina d’Ampezzo. La spesa della struttura inizialmente stimata intorno ai 50 milioni, sarà di oltre 12 milioni. Inoltre, comporterà il taglio di 25 mila metri quadri di bosco e il prelievo di tremila metri cubi di acqua per il ghiaccio.
Insomma, i giochi più sostenibili di sempre promessi nel dossier rimarranno vivi solo nelle intenzioni.