Pulizia delle spiagge: istruzioni e consigli

The Black Bag è nata nel 2019 nella città di Genova organizzando principalmente eventi di pulizia delle spiagge.

Nel corso degli ultimi anni, infatti, abbiamo organizzato più di 35 giornate dedicate alla pulizia delle spiagge in Liguria, arrivando anche da unire, durante il World Cleanup Day 2021, 150 partecipanti in un singolo luogo.

Le “locations” più gettonate sono state sicuramente la spiaggia della Foce (Genova), quella di Sturla (Genova) e la foce del torrente Entella, a Chiavari.

Abbiamo inoltre organizzato qualche attività sul litorale romano, in compagnia di Sosteniamoci Onlus e Ostia Cleanup.

Questo genere di attività ci hanno consentito di passare un sacco di tempo all’aria aperta, conoscere una marea di persone e realtà interessanti e di investire correttamente il nostro tempo libero.

Tutto fantastico, è vero.
Anche secondo me dovreste partecipare almeno una volta.

Pulizia della spiaggia della Foce (Genova) durante il World Cleanup Day 2021 organizzata da The Black Bag
Pulizia della spiaggia della Foce (Genova) durante il World Cleanup Day 2021

Ma se state invece di organizzare un’iniziativa simile senza la nostra partecipazione, vogliamo essere sicuri che possiate fare tesoro di alcuni consigli derivante dalla nostra “esperienza sul campo”.

Ecco quindi di seguito alcuni suggerimenti che abbiamo ritenuto importanti e che abbiamo voluto raccogliere all’intero di questa guida.

Controllate le mareggiate

In Liguria, ma son quasi sicuro avvenga nella maggior parte del mondo, la mareggiata spesso deposita una quantità di rifiuti enorme sul litorale.

Non mettetevi in pericolo e aspettate che cessi il moto ondoso.

A quel punto, intervenite.

Troverete in spiaggia tantissima plastica, molti rifiuti (anche ingombranti) e, talvolta, qualche animale morto.

Abbiate cura della fauna locale

Volatili e migrazione

Può succedere che, avendo l’intento di fare un’iniziativa buona per l’ambiente e per i propri concittadini, si vada a ledere la fauna che popola il luogo.

Volendo organizzare un cleanup della spiaggia alla foce del fiume Entella (Chiavari), abbiamo dovuto “scontrarci” con un fenomeno che non avevamo considerato: la migrazione degli uccelli.

La zona, infatti, è un’oasi faunistica in cui, in determinati periodi dell’anno, diversi volatili transitano, impegnati nella propria migrazione.

Grazie al confronto con la LIPU (Lega italiana protezione uccelli) abbiamo potuto scegliere le date adeguate, in modo tale da non disturbare i volatili.

Tartarughe

Purtroppo non siamo stati cosi fortunati (per ora) da organizzare attività in spiagge popolate da tartarughe.

È bene però porre attenzione alle zone in cui mamma tartaruga depone le uova.
Se non lo sapevi, infatti, queste vengono deposte sotto la sabbia.

I nidi sono stati individuati principalmente nelle regioni del sud Italia (particolarmente in Cilento e nella Costa Ionica della Calabria) ma anche in Veneto.

Promuovete l’iniziativa

Anche noi quando abbiamo incominciato eravamo convinti che non molte persone ci avrebbero seguito in questa iniziativa.

Invece, ad oggi, più di 1500 persone diverse hanno partecipati ai nostri eventi di pulizia delle spiagge.

Noi attualmente diffondiamo l’iniziativa attraverso la pianificazione di eventi sul nostro sito web e la diffusione attraverso i principali social media (Facebook, Instagram, LinkedIn e Twitter).

Inizialmente, avevamo un gruppo Telegram e uno Whatsapp.

Insomma non importa come, ma ditelo a qualcuno.

Rimarrete piacevolmente sorpresi
nel vedere quante persone accoglieranno la vostra “proposta”.

Kit “di sopravvivenza”

Senza troppi giri di parole, un elenco di ciò che fareste bene ad avere con voi quando volete ripulire una spiaggia.

  • Guanti da lavoro
  • Sacchi della spazzatura (trasparenti o di colori diversi per distinguere le categorie di rifiuti. I sacchi di juta o canapa, usati come contenitori per altri sacchi, aiutano a prevenire che questi cedano o si buchino).
  • Borraccia con acqua (potenzialmente sostituibile con un thermos di caffè e o una bella birretta fresca, vedete un po voi)
  • Mascherina e igienizzante per le mani (in tempo di pandemia, mi sembra il minimo)
  • Carta e penna (o banalmente le note del telefono, per annotare i rifiuti raccolti)
  • Un cappellino da bagnare eventualmente nei mesi caldi
  • Scarpe chiuse (meglio se alte, la sabbia nei calzini non è il massimo)
  • Un telo dove riversare i rifiuti al fine di differenziarli e categorizzarli
  • Un “segnaposto” che indichi a chi sta arrivando, dove siete

Attenzione al vento

Sarà che qui a Genova spesso tira un vento piuttosto forte sulla costa.

Più di una volta ci è capitato di raccogliere i rifiuti sopra un telone (per poi differenziarli) e vederli spargere dal vento nuovamente sulla spiaggia.

Tenete a mente questa cosa.

Kit “avanzato” per la pulizia delle spiagge

Quelle cose non essenziali, ma che rendono tutto decisamente migliore

  • Musica: portate una cassa, una chitarra, una band. Ma mettete della buona musica. Oltre che a stimolare il “buon umore”, renderà la giornata più piacevole.
  • Cibo: noi siamo genovesi e portiamo la focaccia, voi “armatevi” in ogni caso di cibi e bevande. Al termine della giornata, magari al tramonto, condividere uno spuntino, un bicchiere e fare due chiacchiere, vi permetterà di confrontarvi su temi importanti relativi all’ambiente e di conoscere persone interessanti. Da queste chiacchierate, nel nostro caso, sono nate amicizie e collaborazioni.
  • Costume, asciugamano e maschera: vi capiterà più volte di aver voglia di fare un bagno in mare. Fatevi trovare pronti.
Focaccia in spiaggia a Genova Nervi
Focaccia in spiaggia a Genova Nervi. Foto di Marco Ferretti.

Errori comuni

Noi l’abbiamo imparato sbagliando. Voi, potete impararlo “gratis”.

  1. Informatevi in tempo dell’ente incaricato della raccolta di rifiuti.
    Cercate di contattarlo con qualche giorno di anticipo per pianificare la raccolta di rifiuti ingombranti o di quantità ingenti di sacchi della spazzatura.
    Noi, solitamente, stabiliamo con Amiu (l’ente che si occupa della raccolta dei rifiuti a Genova) un luogo in cui depositare quanto raccolto, in attesa che passino a prelevarlo.
    Tenete a mente che contattare l’ente predisposto è l’unico modo per smaltire i rifiuti senza incorrere in sanzioni.
  2. Controllate inoltre, prima di iniziare, la posizione dei bidoni della differenziata più vicini a voi.
    Vi aiuterà ad evitare di percorrere kilometri con quanto raccolto.
  3. Attenzione a non far entrare troppa sabbia nei sacchetti mentre riponete al loro interno i rifiuti raccolti.
    Rischiate di ritrovarvi con sacchi molto pesanti.
  4. Svuotate le bottigliette prima di buttarle (ovviamente se non son liquidi tossici o da smaltire in modo particolare). Il motivo è lo stesso del punto 3.
  5. Non “sottovalutate il problema”: spesso la spiaggia sembra pulita. Basta mettere i propri occhi ad un metro da terra per rendersi conto di quanto sia pieno di microplastiche e piccoli frammenti.
  6. Molti degli oggetti e dei rifiuti che troverete possono sembrare inutili.
    Lo saranno meno se entrerete in contatto con realtà o persone che sono in grado di dare loro una nuova vita.
    Noi ad esempio conserviamo tutti i tappi di plastica, grazie al progetto Stock.
  7. Sono io il primo ad avere imparato da poco ad effettuare (quasi) correttamente la raccolta differenziata. Per poter categorizzare i rifiuti, dovete essere in grado di riconoscere il materiale di cui sono fatti e sapere qualche nozione base sulla loro differenziazione. Trovate qui una nostra breve guida.

Citizen Science

La singola attività di cleanup in spiaggia ha la possibilità di contribuire in modo attivo alla ricerca scientifica e all’individuazione dei principali materiali inquinanti.

Censendo i rifiuti raccolti e differenziati su piattaforme come quella di Surfrider (Ocean Initiatives) si ha la possibilità di fornire a scienziati dati preziosi che, tra l’altro, hanno già contribuito all’emanazione di diverse leggi e iniziative contro la plastica monouso.

Chi opera sul territorio, infatti, è un chiaro testimone della presenza di rifiuti e delle loro caratteristiche.

Non limitare quindi la tua attività alla singola azione, diventa uno scienziato!

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Alternativamente, lasciaci il tuo indirizzo mail: ti contatteremo per segnalarti le nostre prossime iniziative.

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Bellolampo viveva insieme al suo branco di cani liberi nella discarica di Palermo situata in Via stradale Bellolampo, dalla quale prende il nome.

Non sappiamo esattamente perché, ma il branco è stato catturato e portato nel canile municipale di Palermo, un luogo assolutamente inospitale, inadeguato e spaventoso per tutti i cani, ma soprattutto per i cani nati liberi che non hanno praticamente mai avuto contatti con l’uomo.

La data di nascita viene indicativamente riportata come l’1/12/2015 e l’ingresso nel canile di Palermo è avvenuto il 9/4/2016.
Bellolampo aveva solo 4 mesi quando è stato tolto dal suo territorio nativo e separato dai suoi fratelli per essere chiuso in un box sovraffollato.

Una volontaria del canile di Palermo segnalò a Buoncanile l’urgenza di trovare una sistemazione migliore per lui così riuscirono a farlo arrivare a Genova nell’ ottobre 2016 insieme ad un'altra cagnolina, Papillon.

Furono i primi cani del #buoncanileprogettopalermo.

Bellolampo ha subito manifestato una forte paura nei confronti delle persone e dell’ambiente, arrivando anche a mordere, mentre si è dimostrato da subito capace e desideroso di instaurare forti legami con gli altri cani.

Nel tempo ha imparato a fidarsi dei gestori del canile e piano piano ad aprirsi anche a pochi volontari selezionati.

Essendo un cane molto carino e anche di piccola taglia negli anni ha ricevuto diverse richieste di adozione, ma tutte incompatibili con il suo carattere diffidente e spaventato.

Una curiosità? Bellolampo ama gli equilibrismi! Gli piace saltare sui tavoli, le panche, le sedie, i muretti e proprio non resiste al fascino della carriola!!

Mix pittina dagli occhi magnetici... salvata da pesante maltrattamento. Viveva a Napoli legata alla ringhiera delle scale condominiali ad una corda cortissima.

Lei è un cane eccezionale, nata nel 2013. Entrata in canile nel 2014 si è subito distinta per le sue naturali doti olfattive: con lei abbiamo lavorato tantissimo sulla discriminazione olfattiva, fino a farle seguire delle vere e proprie piste di sangue finalizzate al ritrovamento di persone scomparse (attività fatte solo ai fini ludici).

Non va d’accordo con i suoi simili, per cui cerca una famiglia senza altri animali in casa, una famiglia dinamica , esperta e disposta ad un percorso conoscitivo.

Paco cerca casa! Si trova a Genova!

Paco è stato adottato da cucciolo con la superficialità di chi crede che un cucciolo sia un foglio bianco sul quale scrivere ciò che si vuole, e con la stessa superficialità è stato portato in canile perché dopo due anni era cresciuto con caratteristiche diverse da quelle di un peluche.

Paco è un cane affettuosissimo, curioso e dinamico, viene presentato a tutti i nuovi volontari del canile come uno tra i cani più equilibrati e gestibili anche per chi è alla prima esperienza.

Ama passeggiare a lungo, è già abituato a vivere in casa, viaggia volentieri in auto, è sempre alla ricerca di nuove avventure da fare in compagnia dei suoi amici, è molto bravo in città, non ha paura delle persone, né dei cani. Non ama i cani maschi, è invece molto bravo con le femmine. Non è compatibile con i gatti.

E’ un cane adulto oramai, è nato nel 2014, una taglia media (circa 20 kg), è un cane che sa gestire bene le emozioni, i suoi bisogni e i suoi spazi.

Paco ha bisogno di un'adozione responsabile, che non sottovaluti i segnali di stress che sa comunicare, soprattutto quando vuole riposare in cuccia senza essere disturbato.

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