Plastic Pollution: quando il ciclo produttivo diviene sterile
L’opera è un astuto fotomontaggio che rappresenta visivamente i danni che il consumismo ha sul nostro pianeta. Infatti quest’immagine forte ci aiuta a comprendere quanto il nostro sistema produttivo generi in realtà solo distruzione ambientale ed estinzioni di massa.
Inoltre il quadro non è neanche così lontano dalla realtà purtroppo. La plastica è stata trovata in luoghi dove l’essere umano non vive regolarmente e persino nelle profondità marine ancora inesplorate. Lo sguardo che i pinguini si lanciano tra di loro è molto significativo della sorpresa che devono provare le specie di zone così remote nel vedere prodotti umani abbandonati.
La mostra
Testimoni di un futuro presente
“Testimoni di un futuro presente” mette in mostra una serie di immagini strazianti che documentano la tragica perdita di biodiversità a causa della crisi climatica e dell’inquinamento. Attraverso questi fotomontaggi tanto surreali quanto suggestivi, lo spettatore è invitato a riflettere sulle conseguenze del nostro stile di vita moderno e sull’urgenza di prendere misure per preservare la natura. La mostra offre uno sguardo intimo e commovente sulla fragilità del nostro ecosistema e sulla necessità di agire ora per proteggere il nostro pianeta.
Lo spettatore è invitato a riflettere sulle conseguenze del nostro stile di vita moderno e sull’urgenza di prendere misure per preservare la natura. Queste immagini sono testimonianze di un presente che ci condurrà inevitabilmente ad un futuro oscuro se non cambiamo la nostra mentalità e il nostro comportamento.
Inquinamento della plastica
L’inquinamento da plastica è diventato un grave problema ambientale che sta avendo un impatto significativo sulla fauna selvatica in tutto il mondo.
La plastica è un materiale duraturo e resistente che impiega centinaia di anni per degradarsi completamente e il suo utilizzo e la sua produzione eccessivi stanno causando gravi danni all’ambiente e alla biodiversità.
Inquinamento della plastica
Ingestione di plastica
Gli animali selvatici confondono spesso la plastica per cibo e ne ingeriscono quantità significative, causando ostruzioni dell’apparato digerente, avvelenamenti e persino la morte. Le tartarughe marine, ad esempio, confondono spesso i sacchetti di plastica per meduse e ne ingeriscono grandi quantità, causando danni al loro sistema digestivo.
Intrappolamento
Gli animali selvatici possono rimanere intrappolati in oggetti di plastica come anelli di plastica per le lattine di soda o reti da pesca abbandonate, causando lesioni, soffocamento e morte.
Distruzione degli habitat
L’inquinamento da plastica può causare la distruzione degli habitat naturali degli animali selvatici, come le foreste e gli oceani, portando alla perdita di habitat e alla riduzione della biodiversità.
Inquinamento delle acque
La plastica che finisce nei fiumi e negli oceani può causare danni alla fauna marina e agli ecosistemi acquatici, oltre ad essere assorbita dai pesci e dai molluschi che vengono poi consumati dagli esseri umani.
Impatto sul clima
La produzione e il trasporto di plastica richiedono una grande quantità di energia e contribuiscono all’emissione di gas serra, che contribuisce al cambiamento climatico e ai suoi effetti negativi sulla fauna selvatica.
Quota Animale
Tra gli scopi del progetto Quota Animale rientrano la salvaguardia e la tutela di specie a rischio, la diffusione di una cultura di rispetto e di sintonia con il mondo animale, la valorizzazione del rapporto umano-animale, la lotta al fenomeno dell’abbandono degli animali domestici e la sensibilizzazione verso i principali problemi che affliggono il patrimonio faunistico e la biodiversità.
Grazie a Quota Animale abbiamo già adottato alcuni animali e promosso diverse iniziative.