Qualche mese fa ho finito di tradurre The Future We Choose (Manilla Press, 2020) di Christiana Figueres e Tom Rivett-Carnac. Scegliere il futuro (Edizioni Tlon, 2021) è uscito il 14 aprile in libreria, ma si può acquistare anche online nello shop di Tlon, e finalmente posso parlarvene.
Come potete immaginare, ero entusiasta di dover tradurre un libro che avrei già voluto leggere in inglese. Ho sempre avuto la fortuna, collaborando con Edizioni Tlon, di lavorare a libri meravigliosi. Però questo in particolare mi interessava molto per ovvie ragioni. Avevo sentito parlare di Christiana e Tom tramite Extinction Rebellion UK, ma traducendo le loro parole li ho in qualche modo conosciuti e ho compreso profondamente il loro concetto di ottimismo ostinato.
Oggi vi racconto i due motivi principali per cui secondo me vale la pena leggere questo libro.

Christiana e Tom
L’autrice e l’autore di questo libro sono sicuramente una delle ragioni principali per cui sta avendo così successo nei paesi in cui è già stato tradotto.
Loro stessi si presentano all’inizio del libro e scherzano spesso sul fatto che le loro origini siano diametralmente opposte. Christiana Figueres è nata nell’epoca olocenica in Costa Rica, il paese che ormai è diventato un modello ecosostenibile per tutto il mondo. Tom Rivett-Carnac è nato nell’epoca antropocenica nel Regno Unito, il paese in cui è iniziata la Rivoluzione industriale.
Tuttavia nel 2013 avevano entrambi lo stesso obiettivo: fermare la crisi climatica.
Christiana era la Segretaria Esecutiva della Convezione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici e aveva bisogno di aiuto per portare avanti i negoziati per l’Accordo di Parigi. Tom era un ex monaco buddista e si era trasferito a New York diventando presidente del Carbon Disclosure Project USA, un’organizzazione non-profit che aiuta le aziende a scoprire e rendere note le proprie emissioni.
Insomma, due persone con provenienze molto diverse ma un obiettivo condiviso. Grazie alla loro collaborazione è stato creato uno degli accordi per il clima più importanti nella storia. Inoltre è nata anche una bellissima amicizia che si percepisce persino nel modo in cui scrivono insieme armoniosamente.
La loro complicità è evidente anche nel loro podcast Outrage + Optimism!, che conta ormai quasi un centinaio di episodi. Durante le loro chiacchierate Tom e Christiana discutono del futuro con personaggi politici importanti, scrittorə e attivistə del nostro tempo. Per citarne solo alcuni, parlano con la giornalista Elizabeth Kolbert, il principe William, l’attrice Jane Fonda, lo scrittore Jonathan Safran Foer, filosofə come Yuval Noah Harari e Joanna Macy, David Attenborough e Greta Thunberg. Sono veramente tutti episodi interessanti che vi consiglio di recuperare.
In particolare nel 41° episodio parlano del libro, quando era appena uscito in inglese, con il premio Pulitzer Tom Friedman.


Le dieci azioni
Il libro è ben più di una semplice guida per cambiare le proprie abitudini, o “shift your mindset” come direbbe Tom, verso un futuro che non distrugga il nostro pianeta. In uno dei capitoli che ho preferito cercano di prevedere, partendo da basi scientifiche, i due scenari che ci aspettano nel 2050: uno catastrofico e l’altro vivibile.
Tuttavia credo che gli insegnamenti più utili e pratici che lascia questo libro siano proprio nella seconda parte, quella delle 10 azioni da compiere per riparare la crisi climatica in cui viviamo.
Naturalmente non vi dirò qui le soluzioni. Sarebbe veramente riduttivo fare un elenco dei titoli dei paragrafi omettendo un contenuto fondamentale che spiega le ragioni profonde di ogni azione e il modo migliore per realizzarle.
Però posso dirvi che dopo i tanti libri che ho letto sull’argomento, questo è uno degli unici che mi ha lasciata speranzosa, anzi ostinatamente ottimista. Il progetto di Christiana e Tom infatti è l’ottimismo globale, ovvero la presa di coscienza che c’è ancora una possibilità per cambiare le cose.
Di solito si sentono due posizioni contrastanti sul cambiamento climatico. È troppo tardi quindi tanto vale continuare nelle nostre abitudini oppure la crisi climatica non esiste quindi non bisogna preoccuparsi di nulla. Sono due posizioni opposte che però arrivano allo stesso risultato di immobilità.
La cosa fondamentale invece è capire che si deve agire, perché vivendo in questo momento storico siamo tutti responsabili di quello che succederà in futuro.