Quali sono i mezzi elettrici più ecologici a Roma?

Tra motorini, biciclette e monopattini elettrici si potrebbe pensare che anche a Roma, come ormai in molte capitali europee, si può viaggiare in modo completamente ecologico. Questo è vero in parte. Sicuramente avere la possibilità di scegliere tra diversi modi di spostarsi è un grande passo avanti, ma i mezzi elettrici non hanno tutti lo stesso impatto ambientale.
Dopo una raccolta di dati da diverse aziende, Travel and Mobility Tech ha creato un grafico in cui si distinguono chiaramente le diverse emissioni di carbonio per ogni mezzo di trasporto.

Guardando l’infografica sottostante non stupisce che i motorini elettrici emettano il doppio delle emissioni rispetto alla loro controparte a pedali. Invece è impressionante che i monopattini elettrici, così in voga ultimamente, non solo siano i più inquinanti, ma superino addirittura la macchina elettrica o il motorino a benzina!
Andiamo a capire perché e a scoprire quali app ci conviene avere sul telefono se decidessimo di muoverci per la Capitale.

Grafico sulle emissioni medie di carbonio per mezzo di trasporto.
Grafico della Travel and Mobility Tech.

1. Andare a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici

Roma è una città enorme, quindi non si può sempre andare a piedi ai propri appuntamenti quotidiani. Però fa sempre bene ricordare che in una bella giornata e se abbiamo tempo, scegliere di fare una passeggiata è l’opzione migliore per se stessi e per il pianeta.
Come alternativa si può andare in bicicletta. Nell’articolo sulle ciclabili abbiamo visto che questi percorsi ecologici stanno aumentando e speriamo di poter presto girare per la nostra città pedalando in sicurezza.

In ultimo, anche se ogni cittadinə romanə proverà sempre un odio profondo per l’ATAC, speriamo che con i futuri sviluppi della famosa Metro C riusciremo ad avere una città ben collegata. In questo modo si potrebbe scegliere di investire in una tessera annuale e dividere le emissioni degli spostamenti con le persone a bordo dei mezzi pubblici.

2. Biciclette elettriche

La bicicletta elettrica è la sostituzione perfetta alla macchina. Un studio dell’Università di Leeds ha scoperto che, se si sostituissero alle auto di proprietà, le emissioni annuali dell’Inghilterra diminuirebbero del 50%. E la ragione è abbastanza ovvia.

Ma la seconda scoperta è che andrebbero implementate soprattutto nelle zone rurali o suburbane. Questo perché le persone che devono spostarsi ogni giorno verso la città scelgono, quando possono, di comprare una macchina.
Invece, se ci fossero ciclabili sicure e aziende con biciclette elettriche ad ampio raggio, quelle stesse persone potrebbero evitare di prendere la macchina tutti i giorni.

Detto questo, a Roma è sopravvissuta solo una compagnia di bike sharing per ora: Lime ha comprato le biciclette Jump da Uber. Adesso le bici rosso fuoco si possono usare alla seguente tariffa: €1 allo sblocco e poi €0,20 al minuto.

3. Motorini elettrici

Il motorino è probabilmente l’opzione elettrica migliore per Roma. Intanto perché, come abbiamo visto nel grafico, è il compromesso migliore tra l’andare a piedi e usare un motorino a benzina o una macchina elettrica. Poi permette spostamenti rapidi in una città così grande e dà la possibilità di raggiungere molte zone all’interno del GRA. Le zone non comprese nella mappa dei motorini possono comunque essere percorse, ma non si può parcheggiare il veicolo e terminare la corsa.

In questo caso ci sono due compagnie disponibili:

  • Cooltra: offre un motorino Askoll eS2 che raggiunge i 70km/h a 0,29€/min;
  • Acciona: arrivata da poco a Roma. Il costo del servizio varia a seconda della modalità di guida scelta: Standard (50km/h) a 0,29€/min, Custom (80km/h) a 0,34€/min, Xtra (100km/h) a 0,40€/min. Sono inoltre presenti due porte USB in caso di necessità.

4. Monopattini elettrici

Come anticipato, questa è l’opzione elettrica peggiore per spostarsi in città. Secondo uno studio americano, il numero così elevato di emissioni di CO2 è dovuto principalmente alla fabbricazione e alla manutenzione. Infatti i materiali usati per costruire questi monopattini sono principalmente alluminio, gomma e litio. La scarsa qualità dei materiali e la noncuranza di molte persone durante la corsa condannano il monopattino a una vita molto breve (spesso non durano neanche due anni) e lo smaltimento di così tanti prodotti ha un impatto devastante sul pianeta. A questo proposito compagnie, come Bird e Lime, stanno cercando di rendere le prossime generazioni di monopattini più durevoli.
Un altro fattore importante che fa impennare le emissioni complessive di questi mezzi è il processo per ricaricarli. Infatti il personale addetto alla ricarica dei monopattini viaggia spesso in furgoncini a benzina.

Come se non bastasse sono anche tra le opzioni meno economiche.
Alla luce di tutto questo, se proprio non potete farne a meno, queste sono le aziende che operano a Roma:

  • Lime: €1 allo sblocco e poi €0,25 al minuto;
  • Bird: €1 allo sblocco e poi €0,25 al minuto;
  • Wind: €1 allo sblocco e poi €0,19 al minuto;
  • Dott: €1 allo sblocco e poi €0,19 al minuto;
  • Helbiz: €1 allo sblocco e poi €0,15 al minuto.

5. Macchine elettriche

La macchina elettrica sarebbe un’opzione più sostenibile dei monopattini e assicurerebbe un passaggio più comodo in caso di pioggia. Purtroppo però a Roma non ci sono più aziende che forniscono questo servizio.

Tutti i car sharing disponibili non hanno l’opzione elettrica nella Capitale.
Ad esempio, Share Now, la compagnia delle famose “car2go”, avrebbe nella propria flotta anche un’auto elettrica, ma non l’ha portata a Roma. Per il momento è disponibile solo a Milano.

Poi c’è la tragica storia della Share’ngo. L’unica compagnia di macchine totalmente elettriche che ha operato a Roma per quasi 5 anni per poi sparire nel nulla. È scomparsa così rapidamente che persino Le Iene hanno fatto un servizio su questa terribile notizia. La pandemia è stata il colpo di grazia, ma c’erano tanti problemi già da tempo.

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Yoga è stata pescata accidentalmente da un peschereccio a strascico davanti alla costa di Cesenatico. Attualmente sta svolgendo il processo di riabilitazione in vasca presso le strutture di Cestha e nei prossimi giorni svolgerà gli accertamenti veterinari. Ancora non ha iniziato ad alimentarsi, si deve ancora abituare alla sua vasca.

The Black Bag ha deciso di battezzarla con il nome Yoga - dopo averla adottata - per ringraziare David e Gruppo Yoga Solidale Genova per aver contribuito, con una donazione, alla sua adozione.

Bellolampo viveva insieme al suo branco di cani liberi nella discarica di Palermo situata in Via stradale Bellolampo, dalla quale prende il nome.

Non sappiamo esattamente perché, ma il branco è stato catturato e portato nel canile municipale di Palermo, un luogo assolutamente inospitale, inadeguato e spaventoso per tutti i cani, ma soprattutto per i cani nati liberi che non hanno praticamente mai avuto contatti con l’uomo.

La data di nascita viene indicativamente riportata come l’1/12/2015 e l’ingresso nel canile di Palermo è avvenuto il 9/4/2016.
Bellolampo aveva solo 4 mesi quando è stato tolto dal suo territorio nativo e separato dai suoi fratelli per essere chiuso in un box sovraffollato.

Una volontaria del canile di Palermo segnalò a Buoncanile l’urgenza di trovare una sistemazione migliore per lui così riuscirono a farlo arrivare a Genova nell’ ottobre 2016 insieme ad un'altra cagnolina, Papillon.

Furono i primi cani del #buoncanileprogettopalermo.

Bellolampo ha subito manifestato una forte paura nei confronti delle persone e dell’ambiente, arrivando anche a mordere, mentre si è dimostrato da subito capace e desideroso di instaurare forti legami con gli altri cani.

Nel tempo ha imparato a fidarsi dei gestori del canile e piano piano ad aprirsi anche a pochi volontari selezionati.

Essendo un cane molto carino e anche di piccola taglia negli anni ha ricevuto diverse richieste di adozione, ma tutte incompatibili con il suo carattere diffidente e spaventato.

Una curiosità? Bellolampo ama gli equilibrismi! Gli piace saltare sui tavoli, le panche, le sedie, i muretti e proprio non resiste al fascino della carriola!!

Mix pittina dagli occhi magnetici... salvata da pesante maltrattamento. Viveva a Napoli legata alla ringhiera delle scale condominiali ad una corda cortissima.

Lei è un cane eccezionale, nata nel 2013. Entrata in canile nel 2014 si è subito distinta per le sue naturali doti olfattive: con lei abbiamo lavorato tantissimo sulla discriminazione olfattiva, fino a farle seguire delle vere e proprie piste di sangue finalizzate al ritrovamento di persone scomparse (attività fatte solo ai fini ludici).

Non va d’accordo con i suoi simili, per cui cerca una famiglia senza altri animali in casa, una famiglia dinamica , esperta e disposta ad un percorso conoscitivo.

Paco cerca casa! Si trova a Genova!

Paco è stato adottato da cucciolo con la superficialità di chi crede che un cucciolo sia un foglio bianco sul quale scrivere ciò che si vuole, e con la stessa superficialità è stato portato in canile perché dopo due anni era cresciuto con caratteristiche diverse da quelle di un peluche.

Paco è un cane affettuosissimo, curioso e dinamico, viene presentato a tutti i nuovi volontari del canile come uno tra i cani più equilibrati e gestibili anche per chi è alla prima esperienza.

Ama passeggiare a lungo, è già abituato a vivere in casa, viaggia volentieri in auto, è sempre alla ricerca di nuove avventure da fare in compagnia dei suoi amici, è molto bravo in città, non ha paura delle persone, né dei cani. Non ama i cani maschi, è invece molto bravo con le femmine. Non è compatibile con i gatti.

E’ un cane adulto oramai, è nato nel 2014, una taglia media (circa 20 kg), è un cane che sa gestire bene le emozioni, i suoi bisogni e i suoi spazi.

Paco ha bisogno di un'adozione responsabile, che non sottovaluti i segnali di stress che sa comunicare, soprattutto quando vuole riposare in cuccia senza essere disturbato.