The Work that Reconnects: riconnettersi con la natura

La fine di gennaio porta spesso con sé tristezza e scoraggiamento, perché non si sono riusciti a mantenere i propri propositi per l’anno nuovo. A volte questi sentimenti negativi hanno il sopravvento e ci portano ad abbandonare i percorsi appena iniziati. Per questo credo che il lavoro meditativo di The work that reconnects sia utile in questo preciso periodo dell’anno. In verità, come vedremo, è un percorso personale che può aiutare chiunque a riconnettersi con la natura e lo trovo particolarmente necessario in un momento in cui non possiamo viaggiare e apprezzare il pianeta di persona.

Il libro in cui questo processo è spiegato nel dettaglio dalla sua inventrice è Coming back to life: the updated guide to the Work that Reconnects di Joanna Macy (New Society, 2014). L’autrice è un’ambientalista statunitense, famosa per i suoi studi in ambito di buddismo, ecologia profonda ed ecofemminismo. Purtroppo non esiste ancora un’edizione italiana, l’unico suo libro tradotto è Speranza attiva (Terra Nuova, 2021), che tratta però di attivismo e nonviolenza. Proverò quindi a spiegarvi almeno la mappa concettuale del percorso per riconnettersi con la natura di Macy.

Lo schema da seguire per riconnettersi

Immagine di Dori Midnight che rappresenta la spirale di The Work that Reconnects di Joanna Macy
Disegno di Dori Midnight.

Nel suo workshop pubblicato otto anni fa anche su Youtube in 17 brevi lezioni, Macy spiega il percorso e le azioni da compiere per rigenerare la propria vicinanza al mondo naturale. Riassume il suo lavoro in quattro passaggi fondamentali:

  1. Gratitude: si comincia pensando a cosa e a chi siamo più grati al mondo e arrivando a ringraziare il pianeta profondamente.
  2. Honoring our pain (for the world): per arrivare a questo secondo punto bisogna innanzitutto capire a fondo cosa sta succedendo e quali sono le cause e gli effetti del cambiamento climatico. Questo comporterà molto dolore probabilmente e la funzione di questo passaggio è proprio di onorare quel dolore, senza cercare distrazioni. Solo così si arriverà alla consapevolezza ambientale.
  3. Seeing with new eyes: grazie ai primi due passaggi, la propria visione del mondo è cambiata positivamente. Se si è sopportato il dolore della Terra, si può sopportare qualunque cosa, quindi la battaglia attivista non può che essere vittoriosa.
  4. Going forth: andare avanti e accrescere il numero di persone che potranno intraprendere questo stesso percorso.

Colgo l’occasione per segnalarvi che il gruppo attivista Extinction Rebellion organizza ciclicamente workshop online proprio di questo tipo, in italiano e gratuiti.

È fondamentale riconnettersi con la Terra, capire che salvando il pianeta stiamo salvando noi stessi e che quindi dovremmo essere tutti dalla stessa parte in questa battaglia ambientalista. Il lavoro di Macy ci ricorda la nostra forza e ci insegna come percepirla dentro di noi e lottare con più convinzione e ottimismo.

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Yoga è stata pescata accidentalmente da un peschereccio a strascico davanti alla costa di Cesenatico. Attualmente sta svolgendo il processo di riabilitazione in vasca presso le strutture di Cestha e nei prossimi giorni svolgerà gli accertamenti veterinari. Ancora non ha iniziato ad alimentarsi, si deve ancora abituare alla sua vasca.

The Black Bag ha deciso di battezzarla con il nome Yoga - dopo averla adottata - per ringraziare David e Gruppo Yoga Solidale Genova per aver contribuito, con una donazione, alla sua adozione.

Bellolampo viveva insieme al suo branco di cani liberi nella discarica di Palermo situata in Via stradale Bellolampo, dalla quale prende il nome.

Non sappiamo esattamente perché, ma il branco è stato catturato e portato nel canile municipale di Palermo, un luogo assolutamente inospitale, inadeguato e spaventoso per tutti i cani, ma soprattutto per i cani nati liberi che non hanno praticamente mai avuto contatti con l’uomo.

La data di nascita viene indicativamente riportata come l’1/12/2015 e l’ingresso nel canile di Palermo è avvenuto il 9/4/2016.
Bellolampo aveva solo 4 mesi quando è stato tolto dal suo territorio nativo e separato dai suoi fratelli per essere chiuso in un box sovraffollato.

Una volontaria del canile di Palermo segnalò a Buoncanile l’urgenza di trovare una sistemazione migliore per lui così riuscirono a farlo arrivare a Genova nell’ ottobre 2016 insieme ad un'altra cagnolina, Papillon.

Furono i primi cani del #buoncanileprogettopalermo.

Bellolampo ha subito manifestato una forte paura nei confronti delle persone e dell’ambiente, arrivando anche a mordere, mentre si è dimostrato da subito capace e desideroso di instaurare forti legami con gli altri cani.

Nel tempo ha imparato a fidarsi dei gestori del canile e piano piano ad aprirsi anche a pochi volontari selezionati.

Essendo un cane molto carino e anche di piccola taglia negli anni ha ricevuto diverse richieste di adozione, ma tutte incompatibili con il suo carattere diffidente e spaventato.

Una curiosità? Bellolampo ama gli equilibrismi! Gli piace saltare sui tavoli, le panche, le sedie, i muretti e proprio non resiste al fascino della carriola!!

Mix pittina dagli occhi magnetici... salvata da pesante maltrattamento. Viveva a Napoli legata alla ringhiera delle scale condominiali ad una corda cortissima.

Lei è un cane eccezionale, nata nel 2013. Entrata in canile nel 2014 si è subito distinta per le sue naturali doti olfattive: con lei abbiamo lavorato tantissimo sulla discriminazione olfattiva, fino a farle seguire delle vere e proprie piste di sangue finalizzate al ritrovamento di persone scomparse (attività fatte solo ai fini ludici).

Non va d’accordo con i suoi simili, per cui cerca una famiglia senza altri animali in casa, una famiglia dinamica , esperta e disposta ad un percorso conoscitivo.

Paco cerca casa! Si trova a Genova!

Paco è stato adottato da cucciolo con la superficialità di chi crede che un cucciolo sia un foglio bianco sul quale scrivere ciò che si vuole, e con la stessa superficialità è stato portato in canile perché dopo due anni era cresciuto con caratteristiche diverse da quelle di un peluche.

Paco è un cane affettuosissimo, curioso e dinamico, viene presentato a tutti i nuovi volontari del canile come uno tra i cani più equilibrati e gestibili anche per chi è alla prima esperienza.

Ama passeggiare a lungo, è già abituato a vivere in casa, viaggia volentieri in auto, è sempre alla ricerca di nuove avventure da fare in compagnia dei suoi amici, è molto bravo in città, non ha paura delle persone, né dei cani. Non ama i cani maschi, è invece molto bravo con le femmine. Non è compatibile con i gatti.

E’ un cane adulto oramai, è nato nel 2014, una taglia media (circa 20 kg), è un cane che sa gestire bene le emozioni, i suoi bisogni e i suoi spazi.

Paco ha bisogno di un'adozione responsabile, che non sottovaluti i segnali di stress che sa comunicare, soprattutto quando vuole riposare in cuccia senza essere disturbato.