Villa Borghese: l’indifferenza nel parco

L’inquinamento ambientale

Una Domenica passata a ripulire dalla sporcizia il parco di Villa Borghese non basta.

Un gruppo di ragazzi ha deciso di prendersi cura volontariamente del parco più importante di Roma, raccattando i rifiuti abbandonati e analizzando le zone della villa più colpite.

Il gruppo di volontari ha lavorato in tre zone principali nella parte est del parco. Tutte e tre sono limitrofe a Via Pinciana, dove ci sono il maggior numero di entrate al parco.
Vista la facilità di accesso, l’elevata presenza di rifiuti in queste zone ha suscitato grandi preoccupazioni per l’inquinamento che provocano.

La zona 3 comprende il Parco dei Daini, la parte più a est, e permette l’entrata dal quartiere Parioli.
Per di più questa zona porta alla Galleria Borghese, museo iconico del parco.
Il Parco dei Daini (zona importante), è inondata di mozziconi di sigarette, trovati di fianco alle panchine.
Nascosti nelle aree perimetrali si trovano fazzoletti, confezioni monouso, frammenti di vetro e di plastica, che sono pericolosi per i bambini e gli animali che ci corrono sopra.

Villa borghese: mappa delle zone
Mappa delle zone (https://www.openstreetmap.org/#map=15/41.9124/12.4884)

La zona 2, invece, comprende il Museo Borghese e i prati circostanti.
Mentre la zona attorno al museo è molto ben frequentata, sia da famiglie che da turisti, i prati non lo sono.
Oltre ad avere gli stessi rifiuti del parco dei Daini, ha sorpreso perché è piena di bustine di preservativi.
Sembra impossibile ma purtroppo il parco è ancora frequentato di notte, esattamente come dagli anni ’50 agli anni ’70, narrati nel libro Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini (Garzanti, 1955).
Eppure il parco dovrebbe essere sorvegliato anche di notte.

Terrorizza il fatto che di notte la villa oltre a essere illuminata in maniera inappropriata, è frequentata da senzatetto e approfittatori che la mattina abbandonano i loro rifiuti per terra.
Nel weekend la Zona 1 e 2 sono i luoghi preferiti dai cittadini per fare picnic (gli stessi luoghi dove vengono ritrovati i rifiuti lasciati lì la notte): infatti appena dopo il pienone dell’ora di pranzo si riscontra un incremento di fazzoletti, bottiglie di plastica e lattine, dimenticate, scartate o perse.

Analisi dei rifiuti trovati

Ciò che non è perdonabile, è che sembra che nessuno noti la quantità di spazzatura incustodita che c’è nel parco, e che finora nessuno si sia mai preso del tempo per far notare questo problema, soprattutto al comune di Roma, che pur avendo distribuito secchi per la spazzatura attorno al parco, non ha mai agito contro i malfattori.

Il gruppo di volontari, analizzando le ricorrenze delle posizioni di alcuni rifiuti, ha constatato che vi è una grande concentrazione di sporcizia accanto alle panchine, probabilmente perché è più facile buttarla per terra che alzarsi e buttarla nel cestino che si trova a venti metri, ma soprattutto all’interno di siepi e attorno agli alberi.
È importante associare il fatto che i rifiuti siano nascosti all’interno di siepi o attorno agli alberi, al tipo di persone che li hanno gettati là (è anche possibile che siano stati portati là da animali o dal vento).

Questo collegamento non è casuale, difatti evidenzia che il malfattore è consapevole del suo atto e per non avere rimorsi nasconde il suo scarto.
Ancora più preoccupante è chi butta i mozziconi di sigarette, perché questa volta, nell’indifferenza più assoluta, c’è chi li getta con noncuranza.
Questi oltre a essere molto tossici per l’ambiente possono causare incendi o intasamenti dei tombini.
Altre ricorrenze mostrano che la più alta concentrazione di rifiuti è situata lungo i lati dei viali e dei passaggi, a dimostrazione che le zone più frequentate sono le maggiormente inquinate.
Inoltre si è osservato il fatto che lungo i confini del parco la maggior parte dei rifiuti proviene dall’esterno, buttati attraverso la recinzione (questo accade soprattutto lungo Via Pinciana).

Villa Borghese: mappa della densità dei rifiuti
Mappa della densità dei rifiuti (https://www.openstreetmap.org/#map=15/41.9124/12.4884)

Conclusioni

È per questo che gruppi di volontari che aiutano a pulire le aree pubbliche sono essenziali per risolvere il problema della spazzatura nei parchi ma anche in città.
Serve sensibilizzare la popolazione al rispetto dei luoghi pubblici, all’importanza della raccolta differenziata e a saper non essere indifferenti.
Ciò che ci rende ancora più colpevoli dell’inquinamento ambientale è la nostra indifferenza al problema. Di certo non ne risentiamo direttamente, ma ne risentono la fauna e la flora del parco, che vengono piano piano rimpiazzate dai nostri rifiuti.

L’orizzonte più vicino è che il comune di Roma, grazie all’aiuto di questi gruppi volontari, possa identificare le zone del parco più colpite e agire, per fermare questa indifferenza.

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Bellolampo viveva insieme al suo branco di cani liberi nella discarica di Palermo situata in Via stradale Bellolampo, dalla quale prende il nome.

Non sappiamo esattamente perché, ma il branco è stato catturato e portato nel canile municipale di Palermo, un luogo assolutamente inospitale, inadeguato e spaventoso per tutti i cani, ma soprattutto per i cani nati liberi che non hanno praticamente mai avuto contatti con l’uomo.

La data di nascita viene indicativamente riportata come l’1/12/2015 e l’ingresso nel canile di Palermo è avvenuto il 9/4/2016.
Bellolampo aveva solo 4 mesi quando è stato tolto dal suo territorio nativo e separato dai suoi fratelli per essere chiuso in un box sovraffollato.

Una volontaria del canile di Palermo segnalò a Buoncanile l’urgenza di trovare una sistemazione migliore per lui così riuscirono a farlo arrivare a Genova nell’ ottobre 2016 insieme ad un'altra cagnolina, Papillon.

Furono i primi cani del #buoncanileprogettopalermo.

Bellolampo ha subito manifestato una forte paura nei confronti delle persone e dell’ambiente, arrivando anche a mordere, mentre si è dimostrato da subito capace e desideroso di instaurare forti legami con gli altri cani.

Nel tempo ha imparato a fidarsi dei gestori del canile e piano piano ad aprirsi anche a pochi volontari selezionati.

Essendo un cane molto carino e anche di piccola taglia negli anni ha ricevuto diverse richieste di adozione, ma tutte incompatibili con il suo carattere diffidente e spaventato.

Una curiosità? Bellolampo ama gli equilibrismi! Gli piace saltare sui tavoli, le panche, le sedie, i muretti e proprio non resiste al fascino della carriola!!

Mix pittina dagli occhi magnetici... salvata da pesante maltrattamento. Viveva a Napoli legata alla ringhiera delle scale condominiali ad una corda cortissima.

Lei è un cane eccezionale, nata nel 2013. Entrata in canile nel 2014 si è subito distinta per le sue naturali doti olfattive: con lei abbiamo lavorato tantissimo sulla discriminazione olfattiva, fino a farle seguire delle vere e proprie piste di sangue finalizzate al ritrovamento di persone scomparse (attività fatte solo ai fini ludici).

Non va d’accordo con i suoi simili, per cui cerca una famiglia senza altri animali in casa, una famiglia dinamica , esperta e disposta ad un percorso conoscitivo.

Paco cerca casa! Si trova a Genova!

Paco è stato adottato da cucciolo con la superficialità di chi crede che un cucciolo sia un foglio bianco sul quale scrivere ciò che si vuole, e con la stessa superficialità è stato portato in canile perché dopo due anni era cresciuto con caratteristiche diverse da quelle di un peluche.

Paco è un cane affettuosissimo, curioso e dinamico, viene presentato a tutti i nuovi volontari del canile come uno tra i cani più equilibrati e gestibili anche per chi è alla prima esperienza.

Ama passeggiare a lungo, è già abituato a vivere in casa, viaggia volentieri in auto, è sempre alla ricerca di nuove avventure da fare in compagnia dei suoi amici, è molto bravo in città, non ha paura delle persone, né dei cani. Non ama i cani maschi, è invece molto bravo con le femmine. Non è compatibile con i gatti.

E’ un cane adulto oramai, è nato nel 2014, una taglia media (circa 20 kg), è un cane che sa gestire bene le emozioni, i suoi bisogni e i suoi spazi.

Paco ha bisogno di un'adozione responsabile, che non sottovaluti i segnali di stress che sa comunicare, soprattutto quando vuole riposare in cuccia senza essere disturbato.

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