Tra i buoni propositi per l’anno nuovo di noi ambientalistə c’è spesso quello di eliminare l’uso della plastica o addirittura diventare zero-waste, quindi non produrre più alcun tipo di rifiuto.
Per chi ha partecipato alla pulizia delle spiagge e del mare organizzate da The Black Bag, non sarà difficile credere che 12,7 milioni di tonnellate di plastica invadono gli oceani ogni anno, uccidendo oltre un milione di uccelli e centomila mammiferi marini. Avete visto la quantità di plastica che si riversa anche solo sulle spiagge liguri dopo una mareggiata.
Will McCallum è il responsabile per la tutela degli oceani di Greenpeace UK, quindi conosce molto bene queste realtà. Qualche anno fa ha deciso di raccogliere tutte le informazioni e i consigli imparati negli anni nel suo libro Vivere senza plastica (Harper Collins, 2019).

Vivere senza plastica
Le prime pagine sono proprio una raccolta di esempi di come stiamo inquinando il nostro pianeta con quantità di plastica impensabili. È chiaro fin da subito che l’autore è ben informato sull’intera crisi climatica e sugli effetti della plastica, nello specifico. Tuttavia le sue spiegazioni sono arricchite anche da interviste a ecologisti e legislatori che lavorano proprio per eliminare lo spreco di plastica e il concetto stesso di plastica monouso.
Dopo le iniziali informazioni di base sull’argomento in generale, come la realtà delle microplastiche ad esempio, McCallum comincia una serie di consigli pratici su come diminuire o eliminare questo materiale dannoso in ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Per raggiungere più persone possibili, si parte da consigli molto semplici per aumentare gradualmente la difficoltà. Si può facilmente saltare da un paragrafo all’altro per trovare quelli più utili alla propria situazione.
Il tono dell’intero libro è molto simile a quello usato da Foer: nessunə è perfettə, ma ognunə di noi può fare del suo meglio. C’è bisogno di un cambiamento sistematico, non solo individuale. McCallum conosce i limiti economici, sociali e medici che possono impedire a molte persone di vivere completamente senza plastica. I suoi consigli possono davvero essere seguiti da tuttə.
A plastic ocean

Per avere anche la componente visiva di questo argomento, consiglio di vedere A plastic ocean di Craig Leeson (Plastic Oceans Ltd., 2016), che si trova su Netflix. Il giornalista australiano si avventura in 20 paesi diversi filmando la drammatica situazione dei nostri mari.
La parte che mi ha colpita di più è sicuramente l’intervista alla biologa Jennifer Lavers che si occupa delle berte minori in Australia e trova continuamente nei loro stomaci grandi quantità di plastica (fino a 276 pezzi in un solo esemplare), che corrispondono al 15% della massa corporea dell’uccello.